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La busta con cui è stata recapitata la lettera minatoria

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LAMEZIA TERME – Ennesimo atto intimidatorio al Cool Bay resort di Gizzeria lido. Questa volta è stata inviata una lettera minatoria spedita il 28 giugno scorso da Lamezia Terme con mittente (evidentemente fittizio) “Mario Rossi, via Formiti, snc, 88046 Lamezia Terme Cz). La lettera è stata indirizzata direttamente alla sede del Cool Bay. “X Bevilacqua e tutti i soci del Colbay. Avete avuto più di un avvertimento e non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Dopo questa lettera se non vi mettete a posto immediatamente il locale verrà completamente distrutto così come tutti i beni che vi appartengono. Mettetevi a posto”.

Questo il testo della lettera minatoria ricevuta da uno dei soci della struttura balneare ubicata in località “Pesce e anguille” di Gizzeria lido. Uno dei locali più frequentati della movida estiva lametina e non solo. Sull’episodio è stata sporta denuncia alla Polizia di Stato che ha avviato le indagini.

Si tratta del terzo atto intimidatorio nei confronti della struttura balneare con bar, ristorante e discoteca. La prima intimidazione a dicembre del 2015 (la struttura fu inaugurata ad agosto 2015) quando l’amministratore del “Cool bay” aveva denunciato ai carabinieri di aver rinvenuto tracce del tentativo di incendio di natura dolosa in due punti del fabbricato in legno adibito a bar, al fabbricato in legno adibito a ristorante, al quadro elettrico e alla consolle del dj situata tra i due principali fabbricati. L’amministratore aveva anche denunciato che l’incendio era stato appiccato con la diavolina, rinvenendo sul suolo in un angolo della struttura di legno adibita a bar i segni dell’inizio di un incendio. Non ci furono dubbi sulla natura dolosa del tentativo di incendio accaduto fra le 18 del 9 dicembre 2015 e le 8 del mattino del giorno successivo.

L ’episodio era stato scoperto da un componente dello staff del lido balneare che si era accorto del tentativo di incendio nel momento in cui era di passaggio nella zona. L’amministratore e i soci avevano anche dichiarato di non aver subito richieste estorsive, minacce e atti intimidatori. A febbraio scorso il secondo episodio quando la struttura (in particolare quella del ristorante) era stata date alle fiamme (probabilmente a scopo estorsivo) intorno all’una di notte. Per incendiare la struttura erano stati utilizzati dei copertoni trovati in vari punti. L’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme, intervenuti per spegnere la fiamme che si stavano propagando, aveva evitato danni più gravi. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Gizzeria Lido che visionarono le immagini delle telecamere di videosorveglianza dello stabilimento balneare.

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