Un seggio per le elezioni regionali
1 minuto per la letturaNotificato l’avviso di conclusioni delle indagini per l’esponente politica e gli esponenti della ‘ndrangheta vicini ai Giampà e Grande Aracri
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Ne aveva parlato l’ex boss Giuseppe Giampà. Ma anche altri collaboratori di giustizia. «Una donna diede 50.000 euro a mio cugino Pasquale Giampà per le elezioni regionali» raccontò il collaboratore a settembre del 2012. Un anno fa si è pentito anche Pasquale Giampà, detto “mille lire”, ex reggente del clan.
Quella donna – secondo la Dda di Catanzaro – sarebbe Angela De Feo, 56 anni, di Catanzaro, candidata al Consiglio regionale nelle elezioni dell’ aprile 2005 con il Nuovo Psi. Avrebbe ottenuto la promessa di voti in cambio di 50.000 euro agli esponenti del clan Giampà tramite Romolo Villirillo, 39 anni, di Cutro, ritenuto esponente della cosca Grande Aracri.
E così il pm Elio Romano ha emesso l’avviso di conclusioni indagini, oltre che per la De Feo, Villirillo e Pasquale Giampà, anche per i boss della cosca Giampà, Vincenzo Bonaddio, 58 anni e Aldo Notarianni, 53 anni, Rosario Cappello, 57 anni, Saverio Cappello, 38 anni (padre e figlio collaboratori di giustizia entrambi) e Angelo Torcasio, 34 anni, anche lui pentito.
«Pasquale Giampà aveva già rapporti precedenti con la cosca di Cutro. Tale Villirillo – disse Giuseppe Giampà – proveniente da quelle zone ci proponeva di dare appoggio elettorale ad una candidata donna che doveva presentarsi alle elezioni regionali, di cui mi sfugge il nome; dando in cambio 50 mila euro anche se poi non mi risulta che la donna prese un numero di voti sufficiente per essere eletta. I soldi se li suddivisero Pasquale Giampà, Aldo Notarianni, Vincenzo Bonaddio, e una parte finì anche alla “montagna” cioè alla famiglia Cappello».
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