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Francesco Argento, vice sindaco di Gizzeria, finito agli arresti domiciliari insieme al fratello Michele

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Francesco Argento, insieme al fratello Michele, avrebbe chiesto le dimissioni di un dipendente per evitare di pagare le spettanze arretrate

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Aveva chiesto ai titolari della ditta dove lavorava, dopo essere stato licenziato, delle spettanze arretrate. I suoi ex titolari avrebbero anche tentato di indurre il proprio dipendente a firmare le dimissioni.

Alla fine il dipendente ha trovato il coraggio di denunciare tutto (a dicembre scorso) ai carabinieri.

Scattate le indagini il fascicolo è finito sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica, Luigi Maffia, che ha chiesto e ottenuto l’arresto di Francesco Argento (vicesindaco di Gizzeria) e del fratello Michele, titolari di una ditta di trasporti di Gizzeria. L’accusa per i due è di tentata estorsione.

Per Francesco e Michele Argento il gip Carlo Fontanazza ha disposto gli arresti domiciliari. Nelle ore successive all’arresto è arrivato il provvedimento di sospensione dalla carica firmato dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella.

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