Omicidio a Lamezia, tre colpi in testa per uccidere Berlingieri. Sta meglio il bimbo ferito

Non gravi le condizioni del bambino colpito da un proiettile a una gamba

LAMEZIA TERME – Tre colpi in testa hanno ucciso Francesco Berlingieri, mentre il quarto proiettile ha ferito di striscio il bimbo di 12 anni ferito alla gamba. Lo ha stabilito l’autopsia svolta sul corpo dell’uomo freddato intorno alle 19 di giovedì in via Fiume, a due passi dalla centralissima piazza Fiorentino di Lamezia (LEGGI). Sabato pomeriggio sono in programma i funerali pubblici.

Il bambino ferito è il nipote della vittima figlio di un fratello di Berlingieri arrestato due anni fa nell’operazione “Columbus” contro un traffico internazionale di droga fra l’Italia e gli Stati Uniti. Un altro fratello della vittima è stato ucciso nel 1981.

Le indagini hanno permesso di stabilire che è stato un solo killer ha agito per uccidere il fruttivendolo, ma la vittima commercializzava anche cavalli. 

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Il killer, a bordo di uno scooter e con casco in testa evidentemente ha atteso il momento propizio per avvicinarsi con lo scooter alla vittima (sparata al volto) che in quel momento era davanti la sua attività commerciale impegnato a scaricare alcune cassette di frutta. Il nipote di 12 anni, ferito a una gamba dal rimbalzo di un proiettile, stava aiutando il nonno a scaricare le cassette da un autocarro.

Le condizioni del bimbo non sono, fortunatamente, particolarmente gravi.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia, Marta Agostini, sono concentrate negli ambienti della criminalità organizzata dal momento che le modalità dell’agguato sono tipiche dei delitti firmati dalla mafia. Un’esecuzione, tra l’altro, portata a termine da un killer freddo e senza scrupoli. Un fratello di Berlingeri due anni fa è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Columbus” relativa a un traffico di droga tra gli Stati Uniti e l’Italia.