La sede della Banca d'Italia
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME – Sarà pur vero che gli Italiani non si sono mai fidati dei conti correnti delle banche (e forse anche a ragione) ed hanno preferito nascondere i soldi, nei posti più impensabili, ma come fare per il cambio lire/euro?. Se lo chiede un clochard di origini lametine che trova vicino ad un cassonetto dell’immondizia un comò che conteneva banconote per 11 milioni di vecchie lire, ma la Banca d’Italia gli nega il cambio in euro.
E così, tramite l’associazione Agitalia, ha presentato un decreto ingiuntivo al giudice di pace di Bassano del Grappa. Sergio I., 46 anni, nubile e senza lavoro, originario di Lamezia ma “residente” a Bassano del Grappa, nei primi di novembre 2016, mentre si aggirava tra la spazzatura per recuperare cose usate ma utili, rinveniva un vecchio comò e lo portava in macchina. La sera stessa, all’interno dello stesso rinveniva la somma di lire 11 milioni in banconote di vario taglio. Sergio I. diveniva creditore, pertanto, della Banca d’Italia per la somma di Euro 5681,03 «dovuta a titolo di cambio lire/euro in forza della sent. 216/15 della Corte Costituzionale» sostiene l’associazione Agitalia che si occupa del recupero, atttraverso azioni legali stragiudiziali e giudiziali, di titoli bancari e postali nonchè di titoli di Stato e simili mai riscossi.
Allo stupore e contentezza dello stesso Sergio I. è infatti seguita l’amarezza quando allo sportello Bankitalia gli era stato detto che il cambio in euro non è più possibile.
«Se è vero infatti . rimarca Agitalia – che era stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la Giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire. Intanto alcuni cittadini, in casi praticamente identici avevano sollevato, anche tramite il Patronato agitalia.info, l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (art. 26 D.L. 121 del 6.12.2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro».
E la sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale «ha dichiarato l’illegittimità della norma Monti- evidenzia Agitalia – riportando il nostro Paese sulla lunghezza d’onda degli altri Paesi della Comunità europea». Sergio I. quindi, ha così deciso di presentare al Giudice di Pace di Bassano del Grappa (quale foro del consumatore territorialmente competente) un decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento della somma, convertita nella moneta unica europea, per 5.681,03 euro.
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