Il muro sventrato della Sicurtransport
2 minuti per la letturaUn vero e proprio scenario di guerra: ingente il bottino per una banda composta da almeno venti persone
CATANZARO – La scena è di guerra. Con auto in fiamme e chiodi disseminati ovunque lungo le strade di accesso alla sede della Sicurtransport di Caraffa, alle porte del capoluogo. Dove una vera e propria banda ha messo a segno il colpo del secolo, entrando in azione con una ruspa che ha letteralmente sventrato il caveau della società che si occupa di trasporto e scorta portavalori e di sistemi di sicurezza e custodia di valori, mettendo le mani su un bottino da capogiro. Per poi darsi alla fuga, secondo un copione che ricorda molto quello seguito da una banda di rapinatori pugliesi già noti alle cronache nazionali.
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Un vero inferno, dunque, come a Catanzaro non si era mai visto. È accaduto ieri sera poco prima delle 23. Un’azione pianificata nei minimi dettagli e sicuramente da diverso tempo. E messa in atto in una serata particolare, durante la quale le attenzioni erano rivolte alla chiusura delle consultazioni elettorali per il Referendum costituzionale.
Il commando di rapinatori (le prime notizie trapelate dalle forze dell’ordine parlano di oltre venti persone) con l’ausilio di una ruspa ha sventrato il caveau della struttura ubicata nella zona industriale di Caraffa, per poi darsi alla fuga a bordo di un’Audi bianca e due furgoni di provenienza furtiva. Questo almeno stando alle notizie circolate vertiginosamente ieri in città e tutte da confermare. Di certo ci sarebbe solo che, al momento dell’assalto, di guardia c’erano due vigilantes che, allertati da diversi rumori sospetti, si sarebbero immediatamente barricati in un bagno, lanciando l’allarme con i telefoni cellulari, in questo modo mettendosi in salvo dalla furia dei rapinatori.
Immediato l’intervento delle forze dell’ordine in gran massa. Nella zona si sono concentrati polizia, carabinieri e vigili del fuoco, che hanno dovuto fare i conti, però, con una situazione inimmaginabile. Tutte le strade della zona erano state bloccate dai rapinatori nei modi più svariati: diversi autoveicoli posti di traverso e dati alle fiamme; chiodi e oggetti contundenti gettati sulle carreggiate per impedire l’accesso; sulla vicina Statale 280, addirittura una catena. I primi militari che, con difficoltà, sono riusciti ad avvicinare la struttura, avrebbero trovato i malviventi ancora sul posto e sarebbe scaturito uno scontro a fuoco. In un primo momento si era parlato anche di alcuni feriti. Notizia subito dopo smentita ai cronisti giunti sul posto. Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte.
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