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CATANZARO – Scuola e disabilità, se la campanella non suona per tutti. «All’alunna M.C., ragazza disabile che frequenta una scuola superiore di Catanzaro, è nuovamente negato il diritto all’assistenza sanitaria necessaria per garantirle la possibilità di frequentare la scuola e, quindi, godere del proprio diritto allo studio». La denuncia porta la firma del deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Mi risulta che la scuola abbia già chiesto alla Regione Calabria, competente in materia, di garantire alla ragazza la presenza di un operatore sanitario oltre che dell’insegnante di sostegno. Il problema – ricorda il deputato pentastellato – fu superato lo scorso anno, a seguito del duro lavoro dell’avvocato Giulia Anna Pucci (legale della ragazza) e di una mia interrogazione parlamentare, soltanto a partire dal mese di marzo ma con l’inizio del nuovo anno scolastico il problema si è ripresentato. A quanto pare le risorse economiche destinate all’assistenza della ragazza non sono sufficienti a garantirle la presenza di un operatore sanitario e la Regione tarda a definire l’istruttoria per l’anno 2016, che potrebbe consentire il reperimento dei fondi necessari all’assistenza della ragazza».
Il Cinque Stelle continua: «Si pensi che la ragazza, oltre all’assenza dell’operatore sanitario, denuncia l’assenza dei mezzi di trasporto che possano portarla a scuola. In pratica le si sta negando la possibilità di frequentare l’istituto». «Mi rivolgo – conclude Parentela – all’assessore Roccisano, affinché affronti con efficienza e sin da subito il problema di M.C. e di tanti altri ragazzi disabili calabresi, a cui non può essere negato il diritto fondamentale allo studio. L’evidente ritardo della Regione rispetto all’inizio dell’anno scolastico può costare caro a tutti i ragazzi disabili che, come M.C., hanno bisogno di iniziare da subito le attività anche per evitare di compromettere irrimediabilmente il percorso educativo di questi ragazzi. Sono disponibile ad incontrare l’Assessore Roccisano, insieme alla famiglia di M.C., per risolvere il problema della ragazza e di tutti gli studenti calabresi nelle sue condizioni».
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