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Il giovane sospettato di aver messo in atto la serie di intimidazioni che ha sconvolto Lamezia Terme è stato arrestato, gli vengono contestati 13 episodi
LAMEZIA TERME – Dal ritrovamento di uno scontrino fiscale sul luogo di un’intimidazione è stato alla fine possibile individuare Giuseppe Galluzzi, 20 anni, ritenuto responsabile di tentata estorsione aggravata, porto e detenzione illegale di arma clandestina, spari in luogo pubblico e danneggiamento aggravato mediante incendio Galluzzi, disoccupato incensurato, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal commissariato di Lamezia Terme.
Il giovane prima è stato fermato il 10 febbraio scorso e poi il gip di Lamezia, Emma Sonni, pur non convalidando il fermo per la mancanza del pericolo di fuga, sabato scorso ha emesso un ordinanza di custodia cautelare in carcere per il giovane ritenuto responsabile degli atti intimidatori contro Luca Rispoli, titolare dell’Agenzia Mediaexpress di Lamezia Terme (danneggiamento mediante incendio di mezzo della ditta e di autovettura privata, nonché esplosione di colpi di arma da fuoco alla saracinesca dell’attività commerciale) e Valentino Fragiacomo, contitolare della concessionaria di automobili Autolife Toyota (danneggiamento a mezzo incendio di sette autovetture parcheggiate all’interno del piazzale della concessionaria).
Nel corso delle indagini, veniva, altresì rinvenuta e sequestrata una pistola con matricola abrasa e una maschera utilizzate da Galluzzi per compiere l’atto intimidatorio di danneggiamento a mezzo esplosione di colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’Agenzia Mediaexpress.
Il gip ha anche disposto la trasmissione degli atti Dda di Catanzaro ravvisando che gli episodi delittuosi contestati all’indagato siano riconducibili a contesti di criminalità organizzata. Secondo quanto è emerso nelle indagini, la notte dell’8 febbraio scorso le telecamere di videosorveglianza della concessionaria di autovetture riprendono l’ombra di una persona mentre tenta di incendiare un’auto nel parcheggio della concessionaria Toyota di via dei Bizantini (un episodio inedito che quindi fa salire a 13 il numero delle intimidazioni a scopi estorsivi avvenuti in città dal 23 gennaio all’11 febbraio scorsi). Nel tentativo di incendiare l’auto, si nota che l’autore si sporca la maglia e le scarpe con il liquido infiammabile. Nel momento in cui i poliziotti della Squadra mobile e del commissariato di Lamezia eseguono i rilievi sul posto, trovano a terra uno scontrino fiscale. Da qui si arriverà all’individuazione di Giuseppe Galluzzi. Dagli atti investigativi emerge che gli investigatori si recano nel negozio che aveva emesso lo scontrino fiscale (la cui data corrispondeva con i giorni degli episodi intimidatori) e, nel visionare le telecamere interne del negozio, notano Galluzzi che acquista una felpa (probabilmente quella rimasta sporcata nel tentativo di incendio alla concessionaria).
Da qui gli investigatori vanno dritti a casa di Galluzzi e scoprono gli indumenti e le scarpe sporche. E poiché l’agenzia di Poste private di Rispoli (vittima di quattro intimidazioni in pochi giorni) non dista molto dall’abitazione di Galluzzi, gli investigatori si mettono a caccia di altri elementi decidendo di passare al setaccio il possibile percorso che Galluzzi a piedi avrebbe potuto fare sia prima che dopo le intimidazioni. E così che rinvengono in un parco (poco distante dall’abitazione di Galluzzi) la pistola calibro e una maschera che il giovane avrebbe utilizzato quando avrebbe esploso i colpi di pistola la notte fra il 10 e 11 febbraio scorsi alla porta d’ingresso dell’agenzia di Poste private le cui telecamere di videosorveglianza hanno ripreso un giovane incappucciato e con il volto mascherato sparare all’indirizzo dell’Agenzia Mediaexpress di piazza Santa Maria Maggiore.
Tutti elementi che hanno incastrato il giovane il quale non ha potuto fare altro che confessare sia il tentato incendio della concessionaria che i colpi di pistola contro l’agenzia di Poste private, il tentato incendio e l’incendio del mezzo pubblicitario sempre dell’Agenzia Mediaexpress. Su tutti gli altri ripetuti episodi sono ancora in corso le indagini per stabilire se sono stati commessi o meno da Galluzzi, così come resta da accertate se il giovane abbia agito per conto delle cosche dal momento che gli atti saranno trasmessi alla Procura antimafia.
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