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CATANZARO – Alessandra Sarlo, ex dirigente regionale e già commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, è stata condannata a due anni di reclusione dal Tribunale di Catanzaro (LEGGI LA NOTIZIA DELL’AVVIO DELLE INDAGINI).
Per l’ex dirigente regionale il pubblico ministero, Gabriella Viscomi, aveva chiesto la condanna a due anni e tre mesi quindi, di fatto, il tribunale di Catanzaro ha quasi completamente accolto le richieste dell’accusa. In particolare, Sarlo era imputata per il reato di corruzione nel processo che ha coinvolto, per la sua nomina a dirigente del dipartimento controlli della Regione Calabria, anche l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, e l’ex assessore al Personale Domenico Tallini, poi assolti entrambi (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ASSOLUZIONE DI SCOPELLITI E TALLINI).
Secondo l’accusa, inoltre, Alessandra Sarlo, grazie all’intercessione del marito Vincenzo Giglio, ex presidente della sezione Misure cautelari del Tribunale di Reggio Calabria, sarebbe stata nominata illegittimamente commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, nomina ottenuta, sempre secondo l’accusa, grazie ai presunti rapporti tra l’ex magistrato e l’ex consigliere regionale della Calabria Franco Morelli.
Vincenzo Giglio è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 5 mesi di reclusione per corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento aggravato in relazione ai suoi presunti rapporti con i Valle-Lampada, cosca di ‘ndrangheta operante in Lombardia.
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