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CATANZARO – Secondo quanto appurato durante l’autopsia, effettuata oggi dal dott. Pierantonio Ricci su incarico della Procura, è stata quella alla gola la coltellata mortale che ha ucciso Marco Gentile, il diciottenne assassinato sabato scorso a Catanzaro. Sul corpo di Gentile, oltre a quella alla gola, sono state trovate altre cinque ferite tra torace, coscia e mano. Ma le coltellate potrebbero essere state di più. Dall’autopsia, infatti, sarebbero emersi i segni di altre ferite. Dopo l’esame autoptico, il corpo è stato restituito alla famiglia. Il funerale è in programma giovedì.
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Nel frattempo si è avvalso della facoltà di non rispondere Nicolas Sia, il diciannovenne accusato dell’omicidio, a coltellate, del 18enne Marco Gentile.
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L’udienza di convalida si è svolta nel carcere di Catanzaro davanti al gip Assunta Maiore. Sia era difeso dall’avvocato Giovanni Merante dello studio Pittelli. Al termine, il giudice ha deciso che Sia resta in carcere.
L’accusa mossa nei confronti di Nicolas Sia è omicidio premeditato aggravato dai futili motivi. Il movente, infatti, sarebbe legato al mancato pagamento di una piccola dose di marijuana che lo stesso Sia avrebbe ceduto a Gentile, senza ricevere la contropartita in denaro.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, un amico di Marco Gentile avrebbe anche tentato di bloccare l’omicida, ma avrebbe dovuto desistere vista la furia di Sia, al punto da ritrovarsi anche la giacca tagliata da un fendente. Per questo, la Procura di Catanzaro contesta al presunto assassino anche il reato di tentato omicidio.
Tutto questo in un clima di forte tensione, al punto che è stato deciso di tenere l’interrogatorio di garanzia direttamente nel carcere di Siano per evitare una esposizione del diciottenne accusato del delitto
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