SOVERATO (CZ) – Dopo che l’autopsia, per il momento, ha lasciato più punti interrogativi che certezze (LEGGI LA NOTIZIA), gli inquirenti stanno proseguendo a spron battuto nelle indagini per capire come sia morta la bambina trovata cadavere in una valigia dentro un armadio in una casa a Montepaone nel catanzarese. (LEGGI LA NOTIZIA)
Il sostituto procuratore di Catanzaro Alessandro Prontera si è recato nell’ospedale di Soverato dove ha interrogato la madre della neonata, una donna ucraina di 32 anni, che risultata dal giorno del parto a causa di un malore.
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SUL CASO DEL CADAVERE DELLA BAMBINA IN UNA VALIGIA
La donna è giunta in ospedale dove i medici si sono accorti che aveva partorito da poco ed hanno allertato i carabinieri che successivamente hanno trovato il cadavere della neonata chiusa in una valigia nascosta nell’armadio della camera da letto. L’interrogatorio della trentaduenne, sul quale viene mantenuto il massimo riserbo, è stata deciso per avere ulteriori elementi circa la ricostruzione dei fatti.
LA RICOSTRUZIONE: IL RACCONTO DELLA MADRE E DEL PADRE
In particolare gli inquirenti hanno deciso di sentire la donna anche alla luce delle indagini e degli accertamenti compiuti negli ultimi giorni dai carabinieri della compagnia di Soverato. Non è escluso che gli inquirenti decidano di sentire anche altre persone vicine alla donna. Saranno gli accertamenti definitivi dell’autopsia a stabilire se la neonata è nata viva oppure se al momento del parto era già morta. (LEGGI LA NOTIZIA).
Dalla Tac eseguita prima dell’autopsia non è emersa la presenza di segni di violenza sul corpo della bambina.
<p>MONTEPAONE (CZ) – I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno arrestato e posto ai domiciliari una donna ucraina di 32 anni, Marianna Roshka, accusata di avere ucciso il 17 agosto scorso la bambina che aveva appena partorito occultandone poi il cadavere in una valigia <span>(</span><strong><a href=”https://www.quotidianodelsud.it/calabria/cronache/cronaca/2015/08/17/neonata-trovata-morta-casa-catanzarese-scoperta-dopo-ricovero” target=”_blank”>LEGGI LA NOTIZIA</a></strong><span>) </span></p>
<p>L’arresto è stato compiuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura.</p>
<p><a href=”https://www.quotidianodelsud.it/calabria/cronache/cronaca/2015/08/18/neonata-morta-corpicino-trovato-valigia-indagata-madre-pap-non” target=”_blank”><strong>LA RICOSTRUZIONE: IL RACCONTO DELLA MADRE E DEL PADRE</strong></a></p>
<p>La donna, che aveva nascosto la sua gravidanza anche al convivente, aveva partorito la bambina in casa, quindi si era recata in ospedale facendo scattare la ricerca del corpicino dal momento che i medici avevano capito che era avvenuto un parto.</p>
<p>Dall’attività investigativa, diretta dal sostituto procuratore titolare dell’indagine, Alessandro Prontera, e coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, è emerso che, nonostante il suo aspetto fisico esteriore, aveva sempre negato il suo effettivo stato di gravidanza, anche nei confronti del compagno, con cui aveva avuto altri due figli.</p>
<p style=”text-align: center;”><span style=”color: #ff0000;”><a href=”https://www.quotidianodelsud.it/tags/neonata-morta-nascosta-valigia” target=”_blank”><span style=”color: #ff0000;”><strong>SCOPRI TUTTI I DETTAGLI NEL FASCICOLO DINAMICO<br />SUL CASO DEL CADAVERE DELLA BAMBINA IN UNA VALIGIA</strong></span></a></span></p>
<p>Grazie ai Ris di Messina e a Reparto analisi criminologiche del Racis di Roma, ma soprattutto a seguito dell’autopsia realizzata dal medico legale Giulio Di Mizio dell’Università di Catanzaro, è stato possibile accertare che il parto era effettivamente avvenuto all’interno della dimora estiva della donna, stabilendo le dinamiche del fatto e che la neonata era figlia biologica della stessa donna e del suo convivente.</p>
<p>In particolare, dall’esame autoptico è emerso che la neonata fosse nata viva e, successivamente, deceduta per soffocamento ed emorragia, facendo così scattare l’arresto della madre.</p>
<p>Secondo le indagini, la donna avrebbe ucciso la figlia che aveva appena partorito perché il convivente, dopo i due avuti in precedenza, non voleva altri bambini. La donna, nel timore della reazione del convivente, aveva nascosto così all’uomo la terza gravidanza decidendo poi di uccidere la figlia, all’insaputa del compagno, subito dopo il parto.</p>
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