Il comune di Botricello
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Nel 2017 il clan Megna intervenne nelle elezioni comunali di Botricello, l’ex vicesindaco chiese aiuto al nipote del boss: «Voglio essere il più votato»
CROTONE – La cosca Megna di Crotone sarebbe intervenuta a sostegno di un candidato alle elezioni amministrative di Botricello del 2017. Uno peraltro in passato vicesindaco del Comune del Catanzarese. Lo si evincerebbe da un gruppo di intercettazioni eseguite dai carabinieri del Ros sotto le direttive del pm della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’operazione Glicine Acheronte.
Sarebbe stato l’ex amministratore, Ugo Settimio Mezzotero, dipendente dell’Asp di Crotone oggi in pensione, allora in corsa con la lista “L’Altra Botricello”, a rivolgersi a Mario Megna, nipote di Domenico, vertice indiscusso della consorteria criminale stanziata nel quartiere Papanice; una richiesta giustificata, a quanto pare, con la necessità di non sprecare energie per convincere elettori vicini ad altri candidati.
ELEZIONI COMUNALI BOTRICELLO, L’INCONTRO TRA IL POLITICO E IL NIPOTE DEL BOSS MEGNA
Siamo a 15 giorni dal voto. L’incontro avviene in un bar di Crotone. «Sono candidato, sono stato undici anni vicesindaco e faccio politica da sempre, quindi mi si conosce bene nell’ambiente…se c’erano le possibilità, qualche amico, qualche conoscenza, tanto per dire conosco a tizio e capiamo pure magari se è orientato». Il nipote del boss, figura emergente stando alle risultanze della mega inchiesta, comprende al volo. «Sì Settimio, senza sbattere con qualcuno che è fratello di un candidato, per me è inutile».
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Mezzotero proseguiva narrando le vicissitudini che avevano caratterizzato la precedente consiliatura e terminava affermando di essere candidato nella lista che sosteneva la candidatura a sindaco di Michelangelo Ciurleo, poi eletto (il rivale era Gregorio Voci, alla guida della lista “Cambiamenti”). A favorire il contatto col rampollo del clan sarebbero stati Giuseppe Aracri e Maria Luisa Lucente, che sarebbero i gestori occulti del ristorante “Il veliero”, secondo la ricostruzione della Dda.
LA DISPONIBILITÀ DI MEGNA A «FARE UN GIRO»
Megna si mostra immediatamente disponibile e, rivolgendosi ad Aracri, annuncia che avrebbe “fatto un giro” ma adottando opportune cautele perché non potesse essere ricollegato al candidato. «Insieme non andiamo da nessuna parte». E Mezzotero: «con questo fatto di politica non vogliamo né avere danno né creare danni». Mezzotero proseguiva facendo riferimento alle circostanze per cui non era emersa la sua candidatura a sindaco e affermava che la sua aspirazione sarebbe stata quella di fare il vicesindaco per cui la sua esigenza era risultare primo tra gli eletti.
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«Dovrei essere uno dei più votati perché l’altra volta sono stato il primo degli eletti», precisava Mezzotero, ma, si sa, le elezioni «sono un terno al lotto», replicava Megna. Circa il materiale di propaganda elettorale, Megna e Aracri l’avrebbero consegnato ad una persona di loro fiducia che ne avrebbe curato la divulgazione. L’impegno del nipote del boss era: «Quello che possiamo fare lo facciamo».
L’OBIETTIVO FALLITO E LA SCONFITTA ALLE ULTIME ELEZIONI
Mezzotero venne eletto ed entrò in Giunta ma non fu il più votato, quindi non venne designato vicesindaco. Il più votato fu Simone Saverio Puccio, che fu nominato vicesindaco ma venne poi revocato in seguito alle denunce di presunte irregolarità contenute in alcuni atti amministrativi.
Puccio, sindaco attuale di Botricello, alle elezioni del 2022 ha battuto Mezzotero che si era candidato a sindaco ed ora è capogruppo di minoranza. Nelle carte dell’inchiesta si segnala il «dato allarmante, tutto descrittivo della potenza della consorteria, di penetrare il territorio e porsi come riferimento per la vita dei consociati anche per ciò che riguarda condizionamenti di processi elettorali che si svolgono in Comuni limitrofi a quello crotonese».
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