La torta di compleanno con l'immagine di Riina
2 minuti per la letturaIl testimone di giustizia: «Raccapricciante evocare Totò Riina in foto su una torta di compleanno». Antoniozzi (FdI): «Fatto grave»
CATANZARO – «Navigando tra una pagina e l’altra di Facebook ho visto qualcosa di incredibile: in una famiglia calabrese si è visto bene di festeggiare un compleanno tagliando una torta con su disegnata la faccia di Totò Riina. Anche se è stato fatto in modo goliardico, c’è un confine chiaro, netto che non andrebbe oltrepassato neanche per scherzo».
Lo scrive sui suoi profili social il testimone di giustizia Pino Masciari, da anni costretto a vivere in una località protetta.
«Evocare anche solo il ricordo di un personaggio che ha fatto scorrere fiumi di sangue, che si è macchiato dei più orridi delitti, – commenta Masciari – è raccapricciante. È chiaro che ognuno è comunque libero di fare ciò che vuole, ma è innegabile che la cultura della legalità passa anche attraverso scelte concrete che in alcun modo e per nessuna ragione possono strizzare l’occhio, anche solo per scherzo, a delinquenti di tale portata».
Inoltre, secondo Masciari, «nel momento in cui si mostra il proprio privato, condividendolo con chiunque su un social network, quella che si pensa sia solo una foto di famiglia assume una valenza e un significato di ben altra portata, difficile da controllare e che si può prestare ad interpretazioni e valutazioni di ogni genere, anche da parte delle forze dell’ordine».
Antoniozzi: «Grave la torta di compleanno con foto di Riina»
«Una torta di compleanno con l’immagine di Totò Riina. È successo in Calabria e lo hanno denunciato il testimone di giustizia Pino Masciari e il capogruppo dell’Udc in consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che ringrazio per la segnalazione. Si tratta di un fatto gravissimo». Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
«Masciari e Graziano non sanno individuare la località – dice Antoniozzi – ma quello che conta è il gesto volgare e offensivo nei confronti dei grandi martiri della giustizia morti a causa di Riina, del piccolo Di Matteo, di donne e uomini delle forze dell’ordine che hanno pagato con la vita la loro avversione a Riina e alla mafia. Non so se ci siano profili penali ma ci sono certamente aspetti pedagogici e culturali significativi. Non amo come Sciascia l’antimafia di professione – conclude Antoniozzi – ma credo che per prevenire dobbiamo censurare le idolatrie diffuse, soprattutto tra i giovani, di criminali efferati che rappresentano il peggio che la nostra nazione ha potuto incrociare».
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