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CATANZARO – Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione a Catanzaro e Soverato, i carabinieri su disposizione del gip di Catanzaro hanno eseguito cinque arresti e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I militari hanno scoperto una vera e propria organizzazione con tanto di appartamenti (che i militari hanno sequestrato) dedicati alle “attività” di intrattenimento.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro ha emessole sei ordinanze su proposta della locale Procura della Repubblica a seguito di indagini condotte dalle stazioni dei Carabinieri di Squillace e Gasperina. I militari hanno sottoposto i cinque indagati agli arresti domiciliari mentre ad una sesta hanno notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Infine, come detto, hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di tre immobili utilizzati per le attività illecite e ubicati a Squillace Lido, Copanello e Stalettì, nel Catanzarese.
Tra le accuse mosse agli indagati anche quella di aver chiesto agli occupanti degli immobili dediti all’attività di meretricio somme di denaro notevolmente superiori al valore di mercato.
L’attività investigativa, attuata con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, e servizi di osservazione, pedinamento e controllo, ha consentito di acclarare l’esistenza di un’attività illecita di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione a Catanzaro da cui sono scaturiti gli arresti posta in essere dagli indagati in concorso tra loro, ciascuno con ruoli e compiti ben precisi.
I “protettori” avevano messo in piedi una fiorente attività di prostituzione all’interno degli immobili di proprietà di uno degli indagati, dove ciclicamente le donne erano solite prostituirsi, favorite dal sostegno logistico fornito dal gruppo che provvedeva a garantire alle donne gli spostamenti e il necessario per l’attività illecita.
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