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CATANZARO – Carabinieri e Polizia di Catanzaro stanno eseguendo due ordinanze di custodia cautelare, una emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo calabrese su richiesta della Dda, e un’altra dal Gip del Tribunale per i minorenni, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di 31 soggetti, tra i quali un minorenne.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, estorsione e reati connessi.
Tutti i fatti sono avvenuti nell’area sud del capoluogo regionale, nel quartiere Aranceto, dove è in corso l’operazione denominata “Drug family”.
L’operazione è stata condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro – supportati in fase esecutiva delle Squadre di Intervento Operativo del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”, nonché dal Reparto Prevenzione Crimine “Calabria” e dalle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia, nonché da un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato.
Sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere 18 indagati, mentre altri 10 sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, e 2 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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L’inchiesta denominata Drug Family è nata da due distinte attività investigative, condotte rispettivamente dall’Arma dei Carabinieri e l’altra dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, poi riunite in un’unica indagine per i collegamenti tra gli indagati e il contesto criminale di riferimento.
In particolare, è stata evidenziata l’esistenza di un’organizzazione criminale su base familiare, operante nell’area sud della città di Catanzaro, nel quartiere Aranceto, ben strutturata e con specifici ruoli assegnati ad ogni suo componente, a partire dai promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto dello stupefacente, del tipo marijuana, hashish, cocaina ed eroina.
Tossici nei cortili delle scuole
Lo spaccio di droga avveniva direttamente all’interno delle abitazioni del quartiere diventato un vero proprio market della droga, ed è continuata incessantemente nonostante il lockdown conseguente all’emergenza sanitaria determinata dal Covid 19 ; in una occasione un assuntore, dopo aver acquistato lo stupefacente, lo ha consumato all’interno del cortile di una scuola ubicata nelle vicinanze, dove si era introdotto abusivamente, e dove è stato individuato e controllato dalle forze dell’ordine.
L’allarmante contesto delinquenziale, inoltre, ha trovato conferma anche in due episodi di overdose che hanno riguardato due soggetti che si erano approvvigionati di sostanza stupefacente proprio nel quartiere.
Imboscate alle pattuglie
Nel corso dell’attività investigativa sono state documentate azioni di contrasto e disturbo alle indagini da parte di alcuni indagati che, avvalendosi di telecamere da loro posizionate nel quartiere, sorvegliavano l’eventuale arrivo di pattuglie; in un caso, è stata effettuata una vera e propria “imboscata” nei confronti delle forze dell’ordine giacché, dopo una segnalazione anonima al 112 per un falso reato in corso nel quartiere, le pattuglie intervenute sono state raggiunte da una fitta sassaiola.
Le indagini sono state effettuate, oltre che con le attività di carattere tradizionale, con l’esame di collaboratori di giustizia, e con l’attivazione di presidii di natura tecnica, che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio, nel corso dei quali sono stati tratti in arresto in flagranza di reato 2 soggetti e si è proceduto al sequestro di cocaina e hashish.
Gratteri: minori coinvolti sempre
«Il sempre più ricorrente coinvolgimento dei minori in organizzazioni criminali e nel traffico di droga sta diventando purtroppo una costante». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare l’esito di un’operazione contro un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico nell’area sud del capoluogo calabrese.
«Questo – ha aggiunto Gratteri – è un allarme, che fa capire che anche dal punto di vista sociale altre istituzioni e altri organismi devono intervenire contro questa piaga. Noi cerchiamo di fare la nostra parte con le forze dell’ordine».
Gratteri ha poi osservato: «E’ una cosa che mi dispiace, mi turba e ci preoccupa. Più volte con i colleghi – ha concluso il procuratore di Catanzaro – parliamo di questa cosa odiosa di usare i bambini per arricchirsi».
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