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Vittorio Feltri

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Catanzaro, a partire dal sindaco Nicola Fiorita, insorge contro Vittorio Feltri e l’ultima sua sortita che getta discredito su Calabria e calabresi


CATANZARO – Dev’essere un gran giocatore di bocce, Vittorio Feltri, giornalista, saggista e dal 2023 consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia. Il fine pensatore bergamasco – che di uscite tra le righe ne annovera tante, compresa quella relativa ad Adolf Hitler “severo ma giusto” – è stato capace di centrare con un colpo solo l’amor proprio e l’orgoglio delle donne, delle lavoratrici del settore ristorazione in particolare della città di Catanzaro, partendo da una battuta solo, apparentemente, di cattivo gusto indirizzata alla neo europarlamentare Ilaria Salis, alla quale non basterà nemmeno l’armocromista della segretaria democrat Elly Schlein.
In un video pubblicato sul profilo TikTok de Il Giornale, il giornalista ha dichiarato: «La Salis è vestita come una cameriera di Catanzaro, proprio la cosa più bassa che si possa immaginare».

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Il video inizia a circolare nella tarda serata di sabato, e con esso un carico di indignazione che si innesta da un commento social del primo cittadino di Catanzaro che, prima di tutto, annuncia querela contro Feltri.
«Lo porteremo in tribunale per le sue inaccettabili offese alla nostra città e per le sue frasi razziste,» ha scritto Fiorita in un post su Facebook. «Questi sono i campioni dell’autonomia differenziata. Si vergogni e se ha un minimo di decenza chieda scusa a Catanzaro e alle donne che sgobbano nei bar e nei ristoranti con grande dignità. Sempre più deciso alla resistenza contro la prepotenza e l’arroganza dei padani».

FELTRI CONTRO LE CAMERIERE DI CATANZARO, L’ATTACCO DI TALERICO

A calcare la mano anche il consigliere regionale e comunale di Catanzaro, Antonello Talerico, che sostiene la maggioranza del sindaco Fiorita, e ha alle spalle l’importante ruolo di presidente dell’Ordine degli avvocati.
A Feltri, Talerico indirizza una lettera con tanto di “promessa” finale: «L’aspettiamo in Tribunale a Catanzaro per difendersi dall’ennesimo reato di diffamazione, nella speranza che l’organo disciplinare dei giornalisti la sanzioni adeguatamente (senza graziarla come qualche volta è avvenuto)».
«Secondo lei una persona vestita male è da paragonare ad una cameriera di Catanzaro, aggiungendo che ciò sarebbe proprio la cosa più bassa che si possa immaginare – scrive Talerico -. Prima di parlare del Sud e della inferiorità sociale ed economica che ci attribuisce, avrebbe fatto bene a guardare prima dentro sè, poiché avrebbe scoperto un uomo debole, che ha fatto carriera cavalcando l’onda dello sdegno del più becero populismo».

«Molti di noi – dice ancora Talerico – ricordano le speculazioni giornalistiche con il Suo giornale Indipendente, anche su alcuni drammi personali che hanno rappresentato la cornice delle inchieste di “mani pulite”. Ma ricordiamo anche che dopo aver osannato il pm Di Pietro, ai tempi di mani puliti, durante la direzione al Giornale, ebbe ad accumulare ben 35 querele da parte dello stesso ex magistrato. Ma anche in questo caso fu costretto a rimangiarsi tutto ed a scrivere una lettera di scuse. Quindi, nel corso della Sua storia personale ha dimostrato di essere prima un diffamatore e poi un codardo, un uomo che prima racconta il falso e, che poi è costretto ad implorare il perdono. Sarà stato anche un importante giornalista ma, ha dimostrato di esse un modesto uomo, a tratti rozzo ed a tratti crudele».
«Credo che lei – conclude Talerico – non potrebbe mai vestirsi come una cameriera, poiché ci vuole dignità e rispetto lei non sa cosa siano».

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