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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – La Polizia di Stato individua responsabilità e sanziona numerosi soggetti a conclusione di una prima fase di indagini, svolte dal personale del commissariato di polizia di Lamezia Terme, sull’assembramento illegale inscenato nel rione “Ciampa di Cavallo” in occasione del decesso di una persona ivi residente, allorché la bara è stata fatta oggetto di una “cerimonia” di commiato sotto l’abitazione del defunto alla presenza di numerose persone in palese spregio delle disposizioni vigenti emesse per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid 19.
Come si ricorderà, nella giornata di sabato 18 aprile, la polizia è venuta in possesso di un video, postato su Facebook, in cui si vedeva la bara, portata a spalla da alcuni soggetti di etnia rom, che usciva dall’androne di una palazzina popolare del suddetto rione, poi accertata essere quella in cui abitava il defunto, attraversava il cortile, attorniata da un assembramento di persone, che urlavano, si lamentavano, applaudivano, si dimenavano e lanciavano palloncini bianchi. Tali persone si erano ivi radunate per dare l’ultimo saluto al defunto, con modalità tipiche dei rom, incuranti delle diposizioni vigenti che vietano gli assembramenti e senza rispettare la distanza interpersonale prescritta.
Da qui le indagini guidate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Maria Curcio, fin da subito informato dal dirigente Raffaele Pelliccia, che hanno ricostruito quanto accaduto. Il defunto era il cinquantunenne Armando Bevilacqua, deceduto a seguito di un malore la sera del 16 aprile, la cui salma, dopo le formalità sanitarie, nella notte successiva era stata consegnata alla impresa di pompe funebri “Vescio Funeral Home” di Lamezia, affinché si occupasse delle incombenze finalizzate alla sepoltura. I responsabili di tale impresa di pompe funebri avevano prelevato la salma dall’obitorio dell’ospedale ancora prima di essere in possesso dell’autorizzazione comunale, rilasciata alcune ore dopo. In più l’addetto dell’impresa di pompe funebri, nella mattinata di sabato 18, intorno alle ore 08.40, aveva portato il feretro, contravvenendo ulteriormente alle disposizioni che ne imponevano il trasporto direttamente al cimitero, presso l’abitazione della famiglia per poter, come successo subito dopo, inscenare nel cortile condominiale la “cerimonia” immortalate nel video. Immagini che hanno permesso di identificare 22 persone alle quali oggi sono state notificate le violazioni amministrative previste dal decreto del presidente del Consiglio dello scorso 10 aprile e una sanzione pecuniaria complessiva di euro 800 cadauno, e segnalati all’ A.S.P. di Catanzaro per la sottoposizione alla prevista quarantena.
Inoltre, sono state accertate violazioni amministrative anche nei confronti del titolare dell’impresa funebre e di alcuni suoi dipendenti, contestandogli, pertanto, sempre in data odierna, violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie pari a diecimila euro; lo stesso sarà altresì segnalato al sindaco di Lamezia Terme per l’applicazione dell’ulteriore sanzione della sospensione della licenza. Dell’attività svolta è stata inoltrata dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, ipotizzando, per alcuni soggetti, la commissione di reati di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e falso.
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