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GUARDAVALLE (CATANZARO) – «Ho dichiarato subito che la statua di Sant’Agazio sarebbe stata rimossa e, ieri, prima che la trasmissione di Canale 5 andasse in onda mi sono sentito con i rappresentanti di maggioranza e opposizione per convocare un Consiglio comunale, che si terrà venerdì, proprio per procedere all’annullamento della delibera di installazione dell’effigie. E di questo ho informato il Prefetto di Catanzaro e tutte le autorità». Pino Ussia, sindaco di Guardavalle, all’indomani della messa in onda del servizio di “Striscia la notizia” ( LEGGI LA NOTIZIA ) che ha fatto scoppiare il caso della statua del Patrono del comune della costa ionica catanzarese la cui donazione è stata attribuita alla famiglia Gallace, ritenuta una delle ‘ndrine più potenti della Calabria, non trattiene l’amarezza.

Dopo la vicenda sono molti gli interventi, a partire da alcuni amministratori comunali che hanno anche promosso una raccolta firme per rimuovere la statua (LEGGI).

Anche il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino ha preso posizione, scrivendo al sindaco Giuseppe Ussia «intervenendo con decisione» per chiedere l’immediata rimozione della statua di S. Agazio Martire. Lo riferiscono fonti della Prefettura di Catanzaro.

Da parte sua, il primo cittadino ha aggiunto: «Hanno creato non poche difficoltà – dice Ussia, che lavora come caposala nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Soverato a me, alla mia famiglia e a tutta la comunità di Guardavalle. Un’intervista durata più di un’ora è stata tagliata e rimontata ad uso, evidentemente, di chi voleva fare notizia e sensazionalismo. Ho interessato per questo il mio avvocato e domani terrò una conferenza stampa a cui ho invitato tutte le testate per fare conoscere tutti gli aspetti della vicenda».

«Intanto, posso dire – prosegue il sindaco – di avere ricevuto tanti messaggi e attestazioni di stima sia per il ruolo che ricopro sia per la mia storia. Sono conosciuto da 50 anni e tutti sanno quello che sono e quello che faccio. Non posso assolutamente passare per un sindaco mafioso. Noi qui viviamo di regole e di rispetto delle regole».

«Qui c’è una realtà importante – dice ancora Ussia – e mi dispiace solo che dalla trasmissione non sia venuto fuori nulla di tutto questo. Ha prevalso la volontà di fare vedere solo cose negative. Poi, il donatore della statua, per quello che ne so, è un signore di nome Gallace che vive a Roma e che è solo parente, per quanto mi risulta nemmeno in buoni rapporti, dei Gallace a cui si è fatto riferimento».

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