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Quando il calcio diventa “lotta” nel fango

Calcio o “lotta” nel fango? Più la seconda che il primo. Almeno a vedere le foto, che parlano da sole. Il rettangolo di gioco (si fa per dire) è quello di S.Agata D’Esaro, dove domenica scorsa si è giocata la gara di Prima categoria, girone A, fra i padroni di casa del Real S.Agata e gli ospiti del Rose City. La pioggia caduta copiosa nelle ore precedenti la gara ha reso il terreno del Comunale una vera e propria risaia. Più fango che terra. Giocarci sopra è impossibile, ma l’arbitro Russo di Catanzaro è di parere opposto e fa disputare la partita (a vincere saranno i locali per 4-1, con gli ospiti che hanno criticato la decisione del direttore di gara di far giocare il match e che lamentano anche l’infortunio di un proprio calciatore per via delle condizioni del campo).
Equilibrio precario, piedi che affondano nel fango, impossibilità nel fare due passaggi di fila. Eppure si è giocato. L’arbitro ha deciso così.
Guardando le foto ognuno potrà farsi una propria idea, ma quanto accaduto ci dà lo spunto per evidenziare come su certi campi, quando arriva l’inverno, sia praticamente impossibile giocare. A rimetterci è lo spettacolo, ma anche chi scende in campo rischia di farsi male. Il problema, però, è che in tante città e paesi della Calabria ci sono campi in terra che diventano una risaia appena piove in maniera più o meno insistente. Il discorso sarebbe più ampio e coinvolge anche le varie amministrazioni comunali che per vari motivi non sono riuscite a trovare quei fondi necessari per creare delle strutture adeguate, magari con un fondo in sintetico, visto che ormai si va verso questa direzione. Ovviamente non intendiamo muovere accuse specifiche al Comune di Sant’Agata D’Esaro, anche perché esistono centri ben più grossi dove mancano strutture simili.
Ma al di là di tutto, le foto testimoniano che quella di domenica scorsa non può essere definita certo una partita di calcio.

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