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“Sarà difficile lasciarti al mondo, e tenere un pezzetto per me…”
Ragazze mie, il pranzo dei cento giorni versione junior (ovvero quello di terza media) è la prima grande prova da distacco da mamma di un’adolescente. Il vestitino, il primo filo di matita sugli occhi, la borsetta che le presti tu per la prima volta. Tutto ha il sapore del tempo che passa, e se fino a qualche (sic) anno fa stavi dall’altra parte, ora ti riscopri a fare ciao con la mano mentre una macchina te la porta via. Roba da staccarti un pezzetto di cuore.
Ma è bello, vederli crescere, con l’entusiasmo di quegli anni e tutto il sapore delle novità. Qualche giorno prima lo striscione fatto per i prof, oggi i mille selfie che si scatteranno tra compagni (per una volta saranno perdonate anche le pose con bocca a cuoricino e gli sguardi corrucciati) e tra 100 giorni i primi esami che segneranno il passaggio verso la scuola della formazione.
Piccoli crampi di nostalgia, che le nostre mamme hanno rimandato di cinque anni, perché noi il pranzo lo facevamo prima della maturità liceale. Ma tant’è, le generazioni cambiano e bisogna imparare a cambiare e crescere insieme a loro.
“Sarà difficile diventar grande, prima che lo diventi anche tu… tu che farai tutte quelle domande, io fingerò di saperne di più”
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