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ERA tutto pronto. C’erano anche le telecamere di Rai Sport. Lo stadio di Agrigento era quello dei giorni migliori. Almeno quattromila spettatori per assistere alla gara fra la capolista e la terza forza del campionato, a sua volta per lungo tempo in vetta alla classifica. C’erano tutti gli ingredienti per assistere ad un grande spettacolo, ma non c’è stata partita. Il Torrecuso non si è presentato. In settimana la dirigenza campana aveva manifestato il proposito di proseguire il torneo con la Juniores, lamentando torti arbitrali. Una decisione che aveva lasciato interdetti e che rischiava di falsare ulteriormente il campionato.
Il Torrecuso è però andato oltre: non si è presentato e quindi alla delusione del pubblico agrigentino si è aggiunta la vittoria a tavolino dell’Akragas, che si prende tre punti facili facili. A perdere è stato lo sport in generale ed il girone I della Serie D in particolare. Il girone che comprende anche le squadre calabresi viene ad essere ulteriormente falsato. Già la “vicenda Orlandina” aveva compromesso la regolarità del torneo, visto che dopo una decina di giornate, la squadra siciliana per problemi societari aveva deciso di proseguire il campionato schierando una squadra di giovani.
Ogni domenica, pertanto, chi affronta l’Orlandina vince a mani basse (con punteggi roboanti) e, ancora prima, chi sa di dover giocare con la squadra siciliana fa in modo che i suoi calciatori diffidati possano prendere l’ammonizione che fa scattare la squalifica, da scontare proprio contro la squadra materasso di Capo D’Orlando. Ma non va dimenticato che ci sono state squadre che hanno perduto dei punti giocando contro l’Orlandina quando questa era a pieno organico, ad inizio stagione.
Adesso spunta fuori il Torrecuso, che dopo aver vinto tante partite e frenato la corsa di diverse squadre, nelle ultime gare della stagione regalerà i punti a chi andrà ad affrontarlo. In casi simili multe e penalizzazioni servono a poco. Da parte della Lega Nazionale Dilettanti è necessario cambiare le regole e radiare chi non rispetta i principi basilari dello sport. Ne va della credibilità dei campionati.
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