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Impressioni dal festival. Tutto sommato, possiamo dire: “Buona la prima!”

LE REGOLE DI TWITTER 
A un certo punto twitter ha iniziato a bloccare alcuni account, tutti, dai battutisti del circoletto agli unici e coraggiosi portatori sani di libera informazione, sono volati su facebook per rendere edotto l’inconsapevole prossimo di quanto stesse loro succedendo. Un misto di ironia e di “insomma so’ proprio fico eh, m’hanno addirittura bloccato”. In realtà si è trattato di un problema tecnico di twitter. È andato in tilt. Impazzito per Sanremo. Niente di personale. Nessuno ce l’ha con voi.

DIO PROVVEDE
MAI neppure nei miei peggiori incubi avrei potuto immaginare che sul palco dell’Ariston infiorato a un Festival della Canzone risuonassero le parole Catanzaro e Spirito Santo. È proprio vero che le vie della Provvidenza, oltre a essere feconde, parecchio feconde, sono infinite. Lo Spirito Santo ha aleggiato sul palco grazie alla famiglia Anania e ai suoi sedici figli. Tutti catanzaresi. Tutti in pace con il mondo, il Cristo e le aspirate. C’è quasi da invidiargli tanta serenità. Quasi. [A riequilibrare il karma ci siamo io, e la mia amica influenzata Giulia, che dalla provincia di Cosenza figli non ne abbiamo fatto neanche uno].
Questo esondare d’amore ha colpito in modo particolare Mario Adinolfi, direttore del quotidiano ultra – cattolico La Croce: “Mi piace la famiglia Anania. Mi piace la canzone di Malika Ayane. Non mi piace Conchita Wurst e la propaganda gender. Oggi vediamo Sanremo, domani no”. Toccherà farsene una ragione, sarà dura, ma supereremo.

LA DIFFERENZA TRA ME E TE
A tornare a far scorrere potente la Forza, a contrappasso (Dio vede e provvede a modo suo) arriva l’esibizione da standing ovation di Tiziano Ferro (lo amo). Il pubblico in sala impazzisce, noi a casa pure. “Meravigliosa pennellata arcobaleno di un trionfo familiare in bianco e nero” come ha scritto Beatrice Dondi, giornalista dell’Espresso.  

OPERAZIONE NOSTALGIA
Primo, Nostalgia canaglia non l’hanno cantata e questo depone a loro sfavore, per il resto è stato un tripudio di “sole, cuore, amore”, tutto un ricordo, tutto un “ah signora mia, come si stava bene quando cantavano loro”. Sotto i quintali di fondotinta di Romina e la tinta di Albano l’odio scorre potente. Ma l’esibizione è da brividi e anche su di loro ad evidenza il Santo Spirito, in surplace da lavoro ieri sera, ha esteso la sua benevola mano giacché, come Albano ha rimarcato, la sua voce si mantiene forte grazie a una vita “sulla strada della purezza”. Yari Carrisi, a completare l’effetto nostalgia (canaglia) ha detto che il padre “era sul palco con un vestito del 1982”. Quello in foto, a capirci.  Imbolsito ma non troppo, a quanto pare. 

IL COMICO
Siani, non pervenuto. Il twitter lo odia, questo giustifica i record d’incassi dei suoi film. 

LA MORA E LA BIONDA
Emma era reduce da una puntata di “Chi veste la sposa”, Arisa, fuori come una cucuzza, farebbe bene a farsi un giretto da Tezenis. 

IL CONDUTTORE
Come hanno scritto dall’account twitter di Pupa: “A Carlo Conti vogliamo dire che la terra va stemperata prima dell’applicazione”. Per il resto porta a casa uno share di tutto rispetto, 49,34% in media nella prima serata con 11.767.000 telespettatori. Oltre 3 punti percentuali in più e quasi un milione in più rispetto all’anno scorso. Il bravo presentatore tutto Opus Dei e Gender. 

GRUPPI DI ASCOLTO
Sono iscritta in qualcosa come sette gruppi di ascolto virtuale, roba da socialnè. Ieri per la prima volta dopo una decina anni sono stata costretta a spegnere il telefono per dieci minuti, riprendere fiato e togliermi da tutti i gruppi. L’eccesso di notifiche nuoce gravemente alla salute. 

HASHTAG 
#sanremo2015
#festivaldisanremo
#cosedisanremo
[ho amato di amore smisurato il #premiodisagio di Celestina Pistillo]

Ah, i cantanti. Sì, c’erano anche loro.
Su Rocio Morales ho letto cose tremende, per cui suppongo che fosse bellissima. Suppongo perché, ieri, io il festival non l’ho visto, ero a festeggiare il bday di More.
Ma vi ho letto, e questo mi è bastato
Stasera c’è Conchita Wurst. Siete caldi? Siete pronti?

 

 

 

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