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Alla fine lo hanno fatto, si sono decisi, si sono promessi, dichiarando al creato mondo (con un pensiero e una lacrima, tra gioia e commozione, all’ultraterreno) quello che era evidente: si amano, vivranno insieme nella grazia di Dio e nella legge, e saranno felici (noi tutti glielo auguriamo, fortissimamente).

 Ora non resta che spiegare all’algoritmo di facebook, di G+, google e via dicendo che non sono io quella che si sposa, quindi può anche smetterla con tutti questi tool lacrimosiluccicosiconfettosi. Per motivi che scoprirete basta anche con piume,cascate di perle e cloche anni ’20. Ora capirete anche il perché scrivevo, scrivo e scriverò, a volte con frequenza imbarazzante, di nozze e sposalizi 

Oltretutto promettendosi davanti al mondo (che eravamo noi e il Sindaco, l’equipollente di un felice microcosmo, almeno per un giorno) mi hanno tolto dall’imbarazzo di mantenere un segreto che rischiava ormai di farmi implodere. E se fossi implosa avrei ricoperto una superficie di terra pari all’intera provincia di Cosenza di cuori, petali, veli, lustrini, pizzi, amore e piume (sì, ancora piume).

 C’è poi da dire che io sono #latestimone, e scusatemi se è poco. In assenza e fisica lontananza, ma perfetta nel sentiment. Ho un intero repertorio di whatsApp ricolmo di foto, consigli, risate, cazziate e lacrime nascoste. Per non esserci, per non riuscire a fare di più.

 Secondo qualcuno sono simpatica come uno spintone dalle scale, al netto di quelli che amo. Che sono più di quanto quei “qualcuno” immaginano. Mff è tra loro, quelli che amo incondizionatamente.

Comunque gli spintoni sulle scale hanno un loro perché, sia chiaro. 

Ora sono alle prese con un complicatissimo addio al nubilato. Avevo immaginato cose mirabolanti, tipo noi brille, vaganti per Mykonos in infradito, con un mai tai in mano e collane di fiori intorno al collo. Poi mi sono svegliata e ho rivisto la stessa scena a Fiumefreddo Bruzio. Sipario. 

Complicatissimo, dicevo, e per la mia ormai famigerata fisica lontananza, ma Mff giuro: a breve ci sarò in corpo oltre che spirito (metteremo ogni piatto al giusto posto, ogni lenzuolo nel giusto cassetto, ho anche preso delle adorabili bustine di lavanda), e anche per colpa del giorno giusto. Il giorno perfetto che non si trova, non esiste, ma saremo felici lo stesso e rideremo come pazze. 

Ieri poi sono stata in un negozio di gadget, “specializzato” recitava l’insegna, e sono rimasta basita, scioccata come direbbe Alessia, dal numero di oggetti che possono assumere la forma di cazzo. “Cara, questi vanno fortissimi“. Trattavasi di un mucchietto di fischietti a forma di pisello. Ho immaginato Titti mentre ne fischiava uno e ho capito al volo che non si poteva fare. A prescindere non si poteva fare, ma immaginare Titti ha reso tutto più incredibilmente vero. 

Mi ero poi innamorata letteralmente di questa cosa. Si chiama Pois Gras ed è un piccolo set fotografico a tema. Stupendo, purtroppo impossibile da realizzare alle nostre latitudini, ma è già in cantiere come regalo di anniversario. (Mff sei avvisata)

 Piccola incursione nel “capitolo regali”, il mio regalo di nozze sarà la mia apoteosi. Ne sono certa, deve esserlo, fortissimamente voglio che lo sia. 

L’evento è a settembre, lancio da oggi l’hasthag #ILmatrimonio, chiunque avrà qualcosa da raccontare lo usi, così a fine giochi resterà loro una traccia social, con cui rallegrarsi nelle serate da divano. Quindi aderite, condividete, gioite con noi

Ah lo sposo. Allo sposo voglio bene, e lui lo sa che è così.

ps last, but not the least #iltestimone nonché reggitore di nubende braccia in accompagno lungo navate, è Luciano, il Jon Snow di Rocca Imperiale, l’uomo che ci salverà dalle trivellazione e difenderà le nostre coste come Corvo sulla Barriera 

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