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Mentre guardavo, davanti al televisore, l’irrompere di Papa Francesco, e dopo che qualche commentatore faceva notare il gelido messaggio inviato nell’immediatezza dalla presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner al nuovo Pontefice, mi sono ricordato di una cosa. Un lampo. Questo l’antefatto. Nella mia lunga carriera di cronista politico ho seguito molti congressi di partito. E il flashback della Kirchner mi ha riportato alla mente una riunione politica di alcuni anni fa. Si trattava di un congresso di Rifondazione comunista tenuto a Lamezia Terme e presieduto dal deputato Ramon Mantovani. Noto al pubblico italiano per aver accolto a suo tempo Abdullah Ocalan, leader del Pkk. La platea dei delegati si aspettava che l’ospite parlasse anche, oltre che dei rituali brevi cenni sull’universo, dei problemi di questa terra. Disoccupazione, ‘ndrangheta, ineguaglianze, ingiustizie, rivendicazioni, ecc ecc. E invece niente. L’intervento di Mantovani fu dedicato quasi interamante all’internazionalismo proletario. Sembrava una discussione del noto film “La corazzata Potëmkin”. A un certo punto Mantovani fece una filippica sulle politiche economiche che a quel tempo venivano emergendo nei vari stati dell’America Latina. In particolare fece una comparazione tra l’Argentina e il Cile. Difendendo il primo Paese e attaccando il secondo. A quel tempo presidente dell’Argentina era, come lo è adesso, Cristina Fernandez de Kirchner, avvocato, mentre presidente del Cile era Michelle Bachelet, antropologa, figlia di un ministro di Salvador Allende fatto uccidere dal golpe di Augusto Pinochet amico dei peronisti argentini. La Kirchner è notoriamente peronista e populista, la Bachelet, ora non più presidente, è notoriamente socialista e riformista. Alle corte. Ramon Mantovani sferrò un attacco violento alla Bachelet perché colpevole di avere aperto all’imprenditoria privata e, di contro, una lode sperticata alla Kirchner per il suo ritorno alle politiche di nazionalizzazione delle industrie private. La famiglia Kirchner è stata nemica acerrima del cardinal Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires. Il prelato e il marito della Kirchner, Nestor, già presidente dell’ Argentina, non si sono parlati per tre anni. Perché questo mio ricordo? Per certi spifferi vetero-comunisti che sono già affiorati in queste ore.
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