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Il nome del cosentino Stefano Rodotà circola insistentemente in queste ore negli ambienti
politici romani, quelli vecchi e quelli nuovi, e, di rimbalzo, nelle redazioni dei giornali,
per una sorta di “chiamata alle armi”. Sia per il Quirinale e sia per Palazzo Chigi. Pare
che la figura del giurista calabrese non dispiaccia al Movimento 5 Stelle che potrebbe
appoggiare un governo tecnico che faccia decantare il momento di stallo istituzionale.
«Facciamo partire con entusiasmo dalla Calabria la proposta Stefano Rodotà Presidente della
Repubblica italiana», ha detto Salvatore Magarò, consigliere regionale eletto nella lista
“Scopelliti Presidente”. Com’è noto Magarò proviene dall’esperienza socialista e in questo
momento si trova nel centrodestra. E Rodotà è stato ed è uno dei più feroci contestatori e
oppositori del berlusconismo. Al punto da dichiarare il Cavaliere ineleggibile.
Ma, come diceva il filosofo, meglio vivere di paradossi che di pregiudizi. E Magarò ha
buttato il cuore oltre l’ostacolo.
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