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Un’internauta, leggendo il precedente blog, mi ha ricordato la più celebre perla dell’
allenatore-filosofo Manlio Scopigno: “Mi sarei aspettato di tutto dalla vita, ma non di
vedere Comunardo Niccolai in mondovisione”.
Un altro internauta mi ha ricordato altri allenatori-filosofi: Vujadin Boškov, Giovanni
Galeone, Giovanni Trappattoni e Franco Scoglio.
Boškov: “E’ rigore quando arbitro fischia”, “Vince squadra che sbaglia meno, noi sbagliato
di più e perso”, “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”; “Se io sciolgo mio
cane, lui gioca meglio di Perdomo” (giocatore del Genoa).
Galeone: “La zona come me non la fa nessuno: se Berlusconi avesse visto il Pescara prima del
Parma, oggi sarei io alla guida del Milan”; “Sacchi lo vedrei bene con un tubetto di
dentifricio in mano mentre dice con un bel sorriso: provate la pasta del trainer”; “Un
giorno Berlusconi mi disse: «Quando se la sente mi faccia una bella telefonata. Ho in mente
grandi cose per lei». Beh, non sono abituato a telefonare a nessuno”.
Trappattoni: “Struuunz! Strunz ist zwei Jahre hier, hat gespielt zehn Spiel, ist immer
verletzt. Was erlaube Strunz?! Letzte Jahre Meister geworden mit Hamann, eh…, Nerlinger.
Diese Spieler waren Spieler e war Meister geworden. Ist immer verletzt! Hat gespielet 25
Spiele in diese Mannschaft, in diese Verein. Muss rispetieren die andere Kollega!”
Scoglio: “Le caratteristiche che devono avere i miei giocatori? Senz’altro necessitano di
attributi tripallici. Quelli che hanno tre palle fanno il pressing, quelli che ne hanno due
giocano al calcio, quelli che ne hanno una fanno le partite fra scapoli e ammogliati”.
E i filosofi politici? Mi viene in mente solo Rocco Buttiglione.Scusate
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