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Da qualche anno si è iniziato a studiare la comunicazione sensoriale via computer: la trasmissione degli odori a lunga distanza via internet o anche tramite la TV digitale. Nella speranza che gli studi servano a diffondere fragranti profumi piuttosto che disgustosi olezzi, queste attività mettono al centro dell’attenzione il senso più nascosto e forse più complesso tra i cinque di cui disponiamo.
L’olfatto è sofisticato, ci può riportare istantaneamente indietro di decenni appena ci passa sotto il naso un odore uguale a quello che abbiamo annusato da bambini o in una situazione particolare. Riviviamo istantaneamente momenti ormai dimenticati, ma comunque rimasti ben nascosti nella nostra mente.
Nonostante la sua importanza, l’uomo ha trascurato questo odoroso senso che, notoriamente, è più sviluppato negli animali che negli umani. Adesso si inventano macchine che inviano e riproducono i profumi. Se questa innovazione dovesse avere successo, saremo costretti a rivalutare l’olfatto e a curarlo con un’attenzione maggiore.
Usando un sistema di diffusione computerizzata di profumi (ad esempio lo Scent Dome della TrySenx) possiamo inviare una email al profumo di violette a qualcuno lontano anche migliaia di chilometri, allo stesso modo come una volta si spediva una lettera con qualche goccia di profumo di gelsomino o con qualche petalo di rosa. Saremo sicuri che la fragranza non si sarà deteriorata e l’effetto per il destinatario sarà anche più gradevole. Ricevere una email odorosa di gardenia potrà darci nuove sensazioni, renderà più gradevole il nostro lavoro quotidiano. In ogni caso, sarà certamente più piacevole che ricevere le email asettiche e inodori che riceviamo oggi.
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