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ROCCELLA JONICA (RC) – Una barca a vela con a bordo 25 immigrati di nazionalità siriana, è stata trovata incagliata la notte scorsa vicino alle coste reggine della Calabria da una motovedetta della guardia di finanza.
I migranti, tra i quali 12 donne, due delle quali incinte ed una ultraottantenne, e 4 bambini, sono stati trasbordati sulla motovedetta e condotti a Roccella Jonica. Le loro condizioni sono buone e sono ospitati in una struttura del Comune.
Nella notte, un altro sbarco si è registrato più a nord, sulle coste crotonesi. Erano in 74: siriani e afghani e tra loro 27 minorenni e 13 donne. Sono stati soccorsi dalle forze dell’ordine e dai volontari della Misericordia all’altezza di Isola Capo Rizzuto.
ARRESTATI SCAFISTI. I due presunti scafisti dell’imbarcazione dalla quale, le notte scorsa nel crotonese, sono stati fatti sbarcare 74 immigrati di nazionalità siriana, iraniana, afghana e irachena, sono stati arrestati dalla guardia di finanza. Contestualmente, i 74 clandestini sbarcati in Calabria ed i 25 soccorsi a Roccella Ionica sono stati denunciati per il reato di clandestinità. L’operazione che ha portato all’arresto dei due scafisti è iniziata dopo la segnalazione dello sbarco di clandestini a Isola Capo Rizzuto. Il Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza ha inviato sul posto una vedetta che ha intercettato, a 11 miglia dalla costa, un motor-yacht di 20 metri di lunghezza, denominata «Stella» battente bandiera anglosassone, che alla vista dei militari ha cercato di allontanarsi per evitare il controllo. La vedetta ha iniziato un’inseguimento al termine del quale ha affiancato l’imbarcazione riscontrando che a bordo c’erano due persone di nazionalità turca, oltre ad evidenti segni di bivacco. I finanzieri hanno quindi assunto il controllo del motor-yacht e l’hanno condotto nel porto di Crotone dove i due scafisti sono stati identificati in collaborazione con la polizia. Dopo il riconoscimento da parte dei migranti, i due sono stati arrestati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Nel caso della barca a vela arenatasi sulle coste reggine, gli scafisti sono riusciti a fuggire a piedi.
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