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Padre e figlia indiziati di associazione per delinquere di stampo mafioso, Antonio e Sonia Carabetta, rispettivamente di 60 e 30 anni, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Bovalino. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere divenuta esecutiva dopo il rigetto del ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Entrambi sono stati condannati, in primo grado, a 9 anni di reclusione, nell’ambito del processo scaturito dall’operazione denominata «Fehida». L’operazione fu condotta dalla polizia nell’agosto 2007, dopo la strage di Duisburg, in Germania, con il fermo di 43 presunti affiliati alla cosche da anni impegnati nella sanguinosa «faida di San Luca», che vedeva contrapposti i clan Pelle-Vottari ai Nirta-Strangio. Antonio e Sonia Carabetta sono padre e sorella di Michele, considerato dagli inquirenti l’armiere della cosca Pelle-Vottari. Secondo l’accusa, nei primi mesi del 2007 Michele Carabetta si sarebbe recato più volte in provincia di Roma per comprare fucili kalashnikov su mandato di Santo Vottari e Antonio Pelle «vancheddu», questi ultimi due entrambi latitanti. Sempre secondo l’accusa Antonio e Sonia Carabetta sarebbero stati a conoscenza dei motivi del viaggio effettuato dal congiunto, nei confronti del quale avrebbero operato con condotte agevolatrici, in qualità ancora secondo l’accusa di soggetti organici al medesimo cartello ‘ndranghetistico.
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