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CATANZARO – I dati dell’Arpacal evidenziano un perentorio 99,9 per cento di balneabilità lungo le coste calabresi. Un risultato significativo, che non basta però per garantire una stagione estiva senza brutte sorprese. Per questo, la Regione Calabria ha attivato un numero verde dedicato alle criticità ambientali del mare, grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto tra l’assessorato regionale all’Ambiente, la Direzione marittima regionale e l’Arpacal. L’obiettivo è quello di avviare un programma operativo di intervento per le attività di monitoraggio marittimo-ambientale, anche grazie al numero verde 800331929 a cui è possibile segnalare qualunque tipo di problema. Dopo il coinvolgimento della Protezione civile per eventuali emergenze, i finanziamenti per la depurazione e gli accorgimenti per la gestione degli impianti di depurazione, la Regione prova a consolidare un rapporto sinergico tra le istituzioni. Il tutto in un quadro di azioni messe in piedi nella stagione estiva, forse ancora lontane da interventi di prevenzione che dovrebbero interessare tutte le possibili fonti di inquinamento.

A siglare l’accordo e l’avvio del servizio di numero verde sono stati, lunedì mattina, l’assessore regionale Francesco Pugliano, il direttore marittimo della Calabria, Gaetano Martinez, e il presidente dell’Arpacal, Marisa Fagà. Il nome scelto per il progetto è significativo: “Sos pronto intervento per il mare”. Non tanto come messaggio allarmante di un mare in difficoltà, come ha specificato Pugliano, ma rispetto alla volontà di individuare le possibili cause di inquinamento grazie alle segnalazioni dei cittadini. Una sinergia avviata lo scorso anno e formalizzata con il protocollo d’intesa, ma che resterebbe inattuata senza una maggiore responsabilizzazione dei cittadini, calabresi o vacanzieri che siano. «Abbiamo formalizzato questo rapporto sinergico – ha affermato Pugliano – per monitorare in maniera continua lo stato di salute del mare e perché vogliamo creare una cartella clinica sulle sue condizioni».

Il numero verde sarà attivo dal 2 luglio al 15 settembre, tutti i giorni dalle 8 alle 20, e raccoglierà le denunce per abusi, illeciti e criticità di ogni genere, con le segnalazioni che saranno catalogate per creare un report sulla situazione. L’assessore Pugliano ha sottolineato anche alcune perplessità sulle cause dell’inquinamento, lanciando anche qualche messaggio di carattere più politico: «Abbiamo la percezione che la gestione dello smaltimento dei fanghi non sia effettuata a norma. In ogni caso, registro che c’è chi si augura che le cose non vadano bene, in una visione un pò masochista, per contrapporsi a chi governa, e questo accade ad ogni livello».

Una nota di incoraggiamento è arrivata dal presidente dell’Arpacal, secondo la quale «il nostro mare è in una buona condizione di salute, dai nostri esami risulta che la qualità del mare è buona. La verità – ha detto Marisa Fagà – è che ci sono gli stragisti del mare e dell’ambiente che sono coloro i quali mettono a repentaglio la salute del mare. Vogliamo promuovere la cittadinanza attiva, dal momento che noi calabresi siamo abituati a lamentarci e non a denunciare». Soddisfatto per l’azione di coordinamento anche il direttore marittimo: «Consolidiamo un’esperienza maturata nel 2011 e il numero verde – ha spiegato Martinez – va ad agganciarsi al nostro numero classico, il 1530, dedicato principalmente al soccorso in mare ma al quale confluiscono tante richieste».

L’INIZIATIVA. Il Quotidiano, nell’eterno tormentone sul mare, invita i lettori a documentare quale acqua hanno trovato quando sono andati a fare il bagno in una delle spiagge che affacciano sui circa 800 chilometri delle due coste, quella tirrenica e quella jonica.

Basta scattare una foto, anche col cellulare, e inviarla all’indirizzo mail: ilquotidiano.web@finedit.com. E oltre all’album delle immagini si costituirà anche una sorta di diario con i brevi messaggi che potrete spedire, sempre via mail, nel corso della stagione estiva. Sul sito del Quotidiano i vostri contributi andranno a costituire un dossier sullo stato del mare calabrese, una delle risorse più invidiate e più maltrattate della regione. 

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