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MATERA – Dopo Cadeo, ora i tifosi. E’ già pronta la nuova “scusa” all’interno dello spogliatoio della Bawer per evitare l’assunzione di responsabilità? E’ la domanda che nasce spontanea dopo la partita di domenica con Legnano ed un post partita alquanto caldo in cui le parole (o meglio gli insulti) di alcuni tifosi hanno mandato su tutte le furie alcuni giocatori e indispettito non poco l’intero gruppo. Proviamo a fare chiarezza e a spiegare alcuni concetti che ad oggi ci paiono semplici. Il primo: se ci sono stati, come ci dicono, insulti di singoli tifosi ai giocatori si tratta di episodi censurabili, ingiustificabili e deprecabili così come le reazioni a queste offese.
Detto questo però la partita con Legnano non la perdono i tifosi, l’ultimo posto in classifica non dipende dai tifosi e alcuni colpi di testa a cui abbiamo dovuto assistere non hanno niente a che fare con i tifosi. Alcuni, singoli, tifosi, hanno certamente, stando a quanto ci viene riferito, delle responsabilità e nessuna scusante per delle parole di troppo. Le responsabilità del campo però sono tutte della squadra e su questo è bene fare chiarezza perchè fino a qualche settimana fa è circolata con insistenza la “storiella” che la situazione fosse causata dal mancato feeling con Cadeo: “tutta colpa di Cadeo”.

Oggi che al timone Cadeo non c’è più non è possibile trovare nuove scuse. Matera rischia seriamente la retrocessione a meno che questa squadra non decida di “giocare insieme a pallacanestro” infischiandosene degli elementi esterni. Un concetto semplice ma complicato al tempo stesso. Non è colpa dei tifosi, nè tantomeno di Cadeo se si preferisce battibeccare con l’arbitro piuttosto che inseguire in difesa il proprio avversario, non è colpa dei tifosi o degli arbitri se non si riesce a fare un canestro dal campo, oppure se si mancano canestri semplici perchè si vogliono fare schiacciate inutili.

Non è colpa dei tifosi o degli arbitri o della stampa (a proposito è l’unica scusa che manca, potrebbe venir buona per il girone di ritorno) se si preferisce avere uno dei due stranieri che preferisce fare l’uno contro tutti invece magari di prendere un rimbalzo e garantire un passaggio ad un compagno. Su queste cose attendiamo risposte, non personali ma dal campo. Perchè a rischiare la retrocessione è l’Olimpia con i suoi tifosi, buoni e meno buoni, a giocarsi la faccia sono un allenatore e dei giocatori che vanno in campo lautamente pagati.

A giocarsi la faccia è una società che non può più sbagliare ma che deve iniziare a mostrare i muscoli. Di scuse oggettivamente siam stufi. Se sbagliano i tifosi si prendano provvedimenti, se sbagliano i giocatori o il tecnico si faccia altrettanto. Da questa situazione non si esce con il mercato, quello magari verrà dopo, ma solo attraverso una seria assunzione di responsabilità ognuno per la sua parte. Perchè chi ci mette la faccia sono i giocatori e se si vince sono dei campioni ed altrimenti sono i principali responsabili di questi risultati.

Da oggi in poi con serenità e il rispetto che chiunque merita ma bisognerà inevitabilmente ragionare così. L’auspicio è che oggi pomeriggio oltre alla solita seduta atletica del martedì ci sia un faccia a faccia chiarificatore con società, tecnico e squadra gli uni di fronte agli altri. Perchè da questa situazione si esce insieme o non si esce affatto. Se c’è un gruppo che vuole rispondere ad offese ed insulti lo faccia sul campo. Contro tutto e tutti ma guadagnando la salvezza.

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