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Gioca e segna nella città del Cristallo, indossa il biancorosso, è capocannoniere del girone E di Serie D e di smettere di giocare proprio non ne vuol sapere. Lui è Dario Pietro Tranchitella, classe ’79 da Villa d’Agri. Con la Colligiana sta vivendo un sogno, quello del primato del girone conquistato grazie ai suoi gol: ben sei in otto partite di campionato che attualmente valgono anche la vetta della classifica cannonieri condiviso con Walter Alexis Invernizzi della Sangiovannese. Niente male per uno che ha da poco compiuto 36 anni.
“Re Dario” e una vita vissuta sui campi tra vecchia serie C, Dilettanti e pochissima Eccellenza. Centosettantadue reti in trecentonovantatre gare ufficiali è lo score della carriera di Tranchitella che è tornato a Colle dopo avervi già giocato da assoluto protagonista, con due promozioni consecutive dall’Eccellenza alla vecchia C2 tra il 2006 e il 2008 oltre ad una precedente esperienza nel 2004/2005. Dunque non è né una prima né una seconda volta. Per Tranchitella Colle Val d’Elsa è qualcosa di più. Oggi Dario veste di nuovo il biancorosso grazie alla stima di mister Carobbi e di un ambiente che lo ha sempre amato. Vive a Perugia con la famiglia e ogni giorno, tranne il martedi, va in Toscana per gli allenamenti. Ragazzo umile ed educato che aveva bisogno di rilancio dopo una stagione difficile vissuta con le maglie del Castel Rigone e della Lupa Castelli Romani. E allora quale piazza migliore, se non quella di Colle Val d’Elsa, ambiente ideale per ritrovarsi. Un centro sportivo d’eccellenza con due campi oltre a quello di gioco, una palestra, due campi da tennis, una tensostruttura e un palazzetto. Insomma, una vera e propria oasi dello sport. E così, dopo una stagione iniziata col botto, la Colligiana prepara la super sfida del Gino Manni di Colle contro il Montecatini, seconda forza del campionato a un solo punto dalla squadra di Tranchitella. Abbiamo incontrato Dario dopo l’amichevole del giovedi vinta per due a uno contro il Grassina (Eccellenza toscana). Il bomber lucano è concentratissimo e ci racconta un sogno e una certezza: il primo, la vittoria del campionato di Eccellenza lucana del suo Villa d’Agri; la seconda è che giocherà a calcio fino a sessant’anni.
Tranchitella torna a Colle, perché?
Siamo stati sempre in contatto visto quanto di bello abbiamo condiviso. Avevo bisogno di rilancio dopo la scorsa stagione e questa è una piazza ideale per ritrovarsi.
Quali sono gli obiettivi di Tranchitella e della Colligiana?
Non ho obiettivi individuali. Fare gol fa piacere ed anche essere in testa alla classifica marcatori ma contano i risultati. L’obiettivo di inizio stagione era salvarsi senza patemi d’animo, abbiamo iniziato benissimo. Pensiamo a conservare la D, poi cercheremo di toglierci qualche soddisfazione.
Ma il primato della Colligiana non si può nascondere…
Certo. La nostra però è una squadra giovane che ha bisogno di lavorare. C’è entusiasmo e sinergia nell’ambiente ma dobbiamo rimanere con i piedi ben piantati a terra.
Hai giocato prevalentemente al centro-nord. C’è un motivo particolare?
E’ stata una casualità. Sono arrivato a Staggia Senese dove ho disputato gli Allievi e la Juniores, qualcuno mi ha notato e mi sono state date delle possibilità che non potevo non sfruttare.
Esiste davvero la differenza di valori tecnici tra nord e sud?
Non sono d’accordo con chi la pensa così. Il calcio è uguale ovunque, in alcuni casi possono esserci differenze legate alla qualità delle strutture ma non vedo grandissime differenze dal punto di vista tecnico.
Qual è il tuo ricordo più bello legato al calcio? Non ce ne sono di particolari, ne ho tanti bellissimi perché ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa che mi è servito a crescere.
Domenica arriva il Montecatini. Pronto a inserire la sfida nel tuo album dei ricordi?
Spero sia una di quelle gare da ricordare. E’ una sfida di vertice ma dobbiamo viverla senza particolari assilli perché stiamo facendo buone cose.
Nostalgia della Basilicata e di Villa d’Agri? Si, molta. Quando posso torno a casa volentieri e ho sempre la speranza che un giorno il Villa d’Agri possa vincere il campionato, ne sarei molto felice.
Ma Re Dario non pensa a smettere col calcio? Assolutamente no. Smetterò di giocare a calcio a sessant’anni perché finchè avrò la forza mi cimenterò anche in campionati amatoriali pur di provare l’emozione di far gol.
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