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L’ALIBI del ritardo di preparazione e di organizzazione ha poco futuro. Il calcio di settembre può essere anche parente di quello di agosto (squadra mia non ti conosco, etc.), ma i punti hanno lo stesso peso di quelli che verranno messi in palio tra qualche settimana. «Il cammino del Potenza è già entrato nel vivo – esordisce alla vigilia Massimo Agovino -, sbaglia chi pensa che ci sarà tanto tempo per migliorare. Bisogna far punti subito, visto che andiamo incontro a tre partite in sette giorni e possiamo soffrirle».
Il Manfredonia, nel debutto al Viviani, è solo il primo di una serie di ostacoli ravvicinati. Mercoledì l’insidiosissimo turno infrasettimanale a Picerno, domenica ancora sul campo amico contro il Torrecuso. Inutile fare tabelle, ma la disfatta di Bisceglie impone una reazione immediata. Al netto delle assenze (Campanella e Simeri squalificati, Di Senso infortunato), cambieranno i protagonisti ma serve cambiare anche atteggiamento mentale. «Nel 4-0 di domenica scorsa la testa ha pesato tanto – prosegue il tecnico -, me ne sono preso la responsabilità tuffandomi nel lavoro settimanale. Speriamo di raccoglierne i frutti».
Cambiamenti in vista per la maglia numero uno e per le corsie esterne difensive. Da ieri i portieri del Potenza sono affidati alle cure di Peppe Catalano, professionista che non ha bisogno di presentazioni. «Costigliola, anche se appena arrivato, sembra quello più pronto a prendersi la responsabilità di giocatre titolare – spiega Agovino -, Liccardi potrebbe prendere il posto di Di Lucchio, anche se Michele è un ragazzo che devo solo ringraziare per la dedizione con cui si è applicato a sinistra, lui che è un destro naturale». In attesa di recuperare Simeri e Di Senso, c’è da attendersi qualcosa in più anche lì in avanti. Si spera di cogliere miglioramenti nello stato di forma di Jeda, ma l’obiettivo è quello di far prendere quanto prima confidenza col campo a Lorenzo Cinque. L’ex attaccante del San Severo, sulla carta, è il giocatore che può davvero consentire il salto di qualità all’attacco rossoblù. «Sappiamo che non è al meglio ma gli chiederò un sacrificio – prosegue il tecnico campano -, proveremo a non prendere grandi rischi ma uno come lui deve dare il suo contributo, dall’inizio o a gara in corso». Più probabile la seconda opzione, approfittando magari di un abbassamento del ritmo con il passare dei minuti. «Il Manfredonia corre tantissimo, è il peggior avversario che ci poteva capitare in questo momento. Hanno più energia nelle gambe rispetto a noi, ma dobbiamo essere bravi a metterla sul palleggio e sulla velocità di idee, facendo correre il pallone».
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