5 minuti per la lettura
Famiglia, pollice verde e Bibbia. Ecco cosa c’è dietro il Davide Dionigi allenatore. Il nuovo tecnico del Matera ha già lasciato le sue prime dichiarazioni da allenatore della formazione del presidente Saverio Columella. Ha già fatto sapere che il suo modulo è il 3-4-3 e che vorrà una squadra aggressiva, ma equilibrata, che giochi un bel calcio.
Ma c’è una parte di Davide Dionigi che ancora Matera e i tifosi materani non conoscono. E proprio quello che vi raccontiamo con questa intervista. Una chiacchierata che sfiora il mondo del calcio, ma racconta il mondo di Dionigi uomo, marito, padre e credente.
Mister, partiamo dal raccontare cosa Davide Dionigi fa, quando non allena.
«Quando ho del tempo libero cerco di passarlo con la mia famiglia. Sono sposato (con Cristina Cellai, nota al pubblico del piccolo schermo come ex letterina) e ho due figli. Il maschietto di 8 anni e la femminuccia di 12. Se poi devo scegliere un qualcosa da fare, l’attività che mi piace di più è il giardinaggio. Con la mia famiglia vivo in Toscana, nella zona della colline del Chianti. Qui c’è molto verde e mi sono appassionato al giardinaggio. All’inizio non sapevo molto in merito, ma con il passare del tempo ho imparato e ho sempre più preso la mano. Posso dire che adesso sta nascendo il “pollice verde”. In verità è una cosa che mi rilassa molto».
Mister, ci dicevi dei tuoi due figli. Sono anche loro degli sportivi?
«A mia figlia piace il volley. Mi figlio, invece, impazzisce per il calcio», ovviamente aggiungiamo noi. «Lui diventa tifoso delle squadre che il papà allena. Come ho chiuso con il Matera è corso su internet per scoprire quali fossero i colori della maglia. Spesso è venuto con me agli allenamenti. E’ un ragazzino a cui piace il campo, lo spogliatoio e si fa voler bene da tutti». E forse i tifosi del Matera potranno conoscerlo un po’ e magari potrebbe diventare un piccolo idolo della tifoseria come è successo per il figlio di Borja Valero a Firenze.
Ma dopo il calcio, Dionigi pratica qualche altro sport?
«Dopo 20 anni di calcio giocato s’iniziano a sentire i dolori di tutta una carriera. Quindi meglio di no. Posso dire che “corricchio”, ma più che altro per evitare che si formi la pancia», ci dice ridendo.
Qual’è il rapporto di Dionigi con l’informazione e la lettura in genere?
«Sono uno che si tiene informato, ma nella norma. Quando voglio leggere apro la Bibbia. Sono molto credente, ci tengo molto alla religione cattolica. Leggere la Bibbia mi rasserena l’animo».
Mister, visto il tuo essere credente ti chiediamo se conosci la devozione dei materani verso la Madonna della Bruna. Una festa, quella del 2 Luglio, attinente con te che vivi nella provincia di Siena, città legata a Matera per questa data, visto che il 2 luglio si svolge il Palio in onore della Madonna di Provenzano.
«Onestamente non conosco la Festa della Bruna, ma mi riprometto di approfondire il tutto. Il Palio a Siena è sicuramente molto sentito: due amici, se sono di due contrade differenti e rivali, durante il periodo del Palio arrivano fino a non salutarsi. Quasi un clima da Fiorentina-Juventus», e lui che ha vestito da giocatore la maglia viola (anche se per poco) queste cose le conosce bene. «Il senso di appartenenza è qualcosa che fa bene. Ti permette di credere in qualcosa». E i tifosi del Matera hanno dimostrato di avere un forte attaccamento alla loro squadra, risvegliato anche dalla gestione Columella.
Mister, cosa ne pensi dell’utilizzo dei social network, in genere e nel calcio. Sciaudone a Bari ha aperto un’era.
«Partiamo dal presupposto che io sono uno “vecchia maniera”. Sono per il “carta e penna”. Posso dire di essere l’anti-tecnologia», e via con un altro sorriso. «Se ho un problema con il telefonino chiamo mia figlia, che in questo è molto più preparata di me, e lei me lo risolve. Ma è palese quanto sia importante la tecnologia nel mondo di oggi. Per questo nel mio staff c’è Hiroshi Komatsuzaki, che si occupa principalmente del “match analisi”, che è un fenomeno con tutto quello che è tecnologico. Delego a lui tutta questa parte. Poi è ovvio che ormai è tutto “social”, è imprescindibile. Tutto sta nel mondo in cui si usa questo strumento. L’esempio di Bari è positivo. Attraverso i social, e i risultati, è stato riacceso l’entusiasmo. Ma guai ad accedere. Ci vuole la giusta misura».
Per concludere mister, vuole dire qualcosa alla sua nuova tifoseria?
«Nessuna frase fatta. Non è da me. L’unica cosa che posso dire è che le parole lasciano il tempo che trovano, preferisco parlare con i fatti».
E così abbiamo scoperto un po’ del Dionigi uomo, marito, padre e credente. Adesso non resta che attenderlo a Matera: «Sarò in città per definire i dettagli logistici visto che scenderò con la famiglia. Ora stiamo definendo la sede del ritiro. Stiamo valutando su due-tre soluzioni, ma per il 15 saremo pronti».
E Matera e i tifosi biancazzurri non vedono l’ora di scoprire chi sarà, come giocatori, a seguire il tecnico Davide Dionigi in ritiro.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA