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«Sto bene, ma la botta è stata molto forte»: Domenico Pozzovivo, rassicura tutti. «Non ricordo cosa è successo e perché sono caduto. Mi ricordo che la discesa era impegnativa, forse mi è scivolata una ruota».

Pozzovivo parla dalla camera dell’area alta intensità di cure del San Martino, dove è ricoverato. Lo scalatore di Montalbano Jonico è reduce da una tac compiuta dall’equipe del professor Paolo Moscatelli, primario del pronto soccorso. Volto e spirito sono segnati: «Volevo finire bene il Giro, mi fa male lasciare la corsa».

Pozzovivo ha vicino l’addetto stampa della squadra che prova a rincuorarlo e gli stringe la mano. «Non mi ricordo, non ricordo il motivo per il quale sono caduto, ma sto meglio». Tac e risonanza hanno escluso problematiche a livello cerebrale. Per lo sfortunato corridore lucano tre brutte ferite al volto. «Mi hanno messo dei punti», dice. Poi racconta di aver sentito i suoi genitori: «Ho detto loro che sto bene e che li aspetto». Passerà in osservazione le prossime 24 ore come conferma Roberto Parravicini, medico della squadra: «Ha riportato un brutto trauma contusivo e tre brutte ferite al volto – sottolinea – ma diciamo che per la dinamica dell’incidente è andata bene. È rammaricato e lo capisco ma quello che conta in questo momento è che non abbia lesioni agli organi o gravi problematiche».

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