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LE urla di Giacomarro, i muri che tremano, ma la consapevolezza di essere ancora vivi che rende più forti. Specie se hai visto il baratro a un passo. Vi raccontiamo così, senza troppa immaginazione, l’intervallo vissuto negli spogliatoi del Potenza dopo aver archiviato un primo tempo orribile. Nessuno avrebbe potuto recriminare se il Bisceglie avesse chiuso i primi 45’ sul 5-0. Dominio assoluto, ma tra le mani i padroni di casa si ritrovano un misero 1-0. Gli argini alla piena nerazzurra, occasioni su occassioni, li ha costruiti un Patania strepitoso. Poi è cambiata la storia: le sostituzioni e gli accorgimenti tattici, tutti indovinati, ma soprattutto un gol indimenticabile di Pierpaolo Di Senso. C’è la sua firma su un pari che vale una vittoria, al termine di una partita dai due volti, a tratti romanzesca. Emotivamente intensissima. 

Il Bisceglie parte con il piede sull’acceleratore, sfruttando l’effetto sorpresa di un assetto differente rispetto al 4-3-3 previsto alla vigilia. De Luca sceglie di fare densità sulla trequarti e schiera un 4-2-3-1 che mette in seria difficoltà la retroguardia potentina: il tunisino Khalil da destra asfalta Barillari arrivando sempre sul fondo per il cross, ma è soprattutto l’eterno Pierino Zotti a far scattare l’allarme ogni volta che punta un avversario. Il numero dieci nerazzurro sfiora due volte il gol, trovando un grande Patania a dirgli di no. Poi diventa altruista e si gira in area servendo a Patierno un assist impossibile da sbagliare. Dopo un quarto d’ora il Potenza è sotto 1-0 e non ha mai sorpassato la metà campo. Un cenno di reazione arriva al 19’, quando Viola sfiora la porta con una botta dai 25 metri. Fuoco di paglia, perché è ancora Patania a salvare il Potenza dalla debacle a ridosso della mezz’ora: il portiere siciliano si supera prima su Logrieco, entrato in area dal lato corto, poi su Patierno che sfrutta un’incomprensione di Posillipo e Sicignano. L’onda del Bisceglie pare inarrestabile: sull’ennesimo calcio d’angolo Lanzolla trova un tacco acrobatico che colpisce la traversa, il palo e balla sulla linea tra le proteste i padroni di casa che invocano il gol. L’arbitro dice di no e sembra piuttosto sicuro del suo punto di vista. 

Intanto, Giacomarro ha le mani nei capelli. Il Potenza deve limitare i danni, anche perché si ritrova con tre ammoniti in difesa (Melis, Posillipo e Akuku). Fuori proprio Posillipo, entra Catanese in mediana (35’) e i rossoblù provano a prendere daccapo le misure dal campo, pur senza cambiare modulo: Akuku arretra in difesa, Basso si allarga a destra e l’ex reggino ci mette subito sostanza nel cuore del gioco. La sensazione è che le cosa vadano meglio, ma c’è ancora spazio per un brivido prima di un intervallo atteso dai rossoblù come la terra promessa. E’ Akuku al 37’, immolandosi sulla linea, a respingere con lo stinco il piattone di Zotti che sembrava già in rete. Ok lo svantaggio, ma il Potenza ha negli occhi la speranza di chi fa uno scontro frontale a cento all’ora ed esce dalla macchina solo con un graffio. 

La ripresa sembra iniziare sotto una nuova luce, complice anche l’accensione dei riflettori. Palumbo e Bartolini toccano praticamente i primi palloni della loro gara e il Potenza prende coraggio. Su una punizione di Cianni dalla trequarti è Sicignano a cercare la porta di controbalzo, senza fortuna. Viola, tra i più combattivi, al 52’ conquista il primo angolo della partita e suona la carica ai compagni. Si sveglia anche Bartolini: minuto 58, l’ex attaccante della Fermana si ritrova sulla testa l’occasione del pareggio, ma tentenna pensando (a ragione) di essere in fuorigioco. Però la bandierina non si era alzata. Nel frattempo il Bisceglie perde Khalil, che inciampa in una zolla e ci rimette una caviglia. Per De Luca è un guaio serio, ma gli ingressi di Serafino (sfiorerà il gol) e Pongo riescono comunque a tenere alta l’attenzione della difesa potentina. Si arriva all’assalto finale e Giacomarro sceglie di giocarselo con un 4-4-2 iper offensivo: Viola lascia spazio a Di Senso e c’è la sensazione che possa accadere qualcosa da un momento all’altro. Il portiere di casa Licastro sbaglia la presa su un innocuo cross di Barilari e rischia l’autogol. Entra così nel panico, complice anche qualche rimprovero di troppo dei compagni più esperti. Quando mancano 7’ al novantesimo Licastro vaga per l’area di rigore, ampiamente fuori dai pali. Di Senso se ne accorge e dai 30 metri inventa una parabola con l’istinto da attaccante di razza e lo sorprende, facendo esplodere di gioia gli oltre 150 tifosi rossoblù. Il delitto perfetto, consumato dal killer meno sospettabile. Il debutto in D con la maglia del Potenza Pierpaolo Di Senso deve averlo sempre sognato così.

Twitter @pietroscogna

 

 

BISCEGLIE 1 
POTENZA 1


BISCEGLIE (4-2-3-1)
 Licastro 4.5; Viscuso 6, Lanzolla 6, Riccio 6, Esposito 5.5; Guadalupi 6, Lanzillotta 6.5; Calil 7 (17’st Serafino 6), Logrieco 6,5 (32’st Anaclerio 6), Zotti 7 (22’st Pongo 5.5); Patierno 6.5. A disp. Loiodice, Gambuzza, Abbinante, Lacriola, Gallaccio, Marolla. All. De Luca 
POTENZA (3-5-2) Patania 7,5; Melis 6,5, Sicignano 6,5, Posillipo 5,5 (35’ Catanese 6); Akuku 6, Viola 6,5 (30’st Di Senso 7), Cianni 6, Basso 6, Barillari 5,5; Palumbo 5,5, Bartolini 5,5. All. Scelzo, Canale, Di Lucchio, Foscolo, Lauria, Pellegrino, Savoia. All. Giacomarro 
ARBITRO Bertelli di Busto Arsizio (Savino – Accetta) 
RETI 14’pt Patierno, 38’st Di Senso
NOTE angoli: 6-4. Recupero: 2’pt, 4’st. Ammoniti: Lanzillotta, Lanzolla, Patierno; Melis, Akuku, Posillipo, Patania, Basso. Spettatori 2500 circa con ampia rappresentanza ospite.

 

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