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Tre domande a Vittorio Galigani, Federico Pellegrino, Gianni Lecci, Nicola Radogna
Per l’Italia una delle sconfitte più umilianti della sua storia. Cosa non ha funzionato a Recife?
2) Quali, se ci sono, le colpe di Prandelli?
3) Basterà un pareggio con l’Uruguay per passare comunque il turno. Sei ottimista?
VITTORIO GALIGANI
1) E’ stata sbagliata la formazione, l’ approccio e la mentalità. Forse gli avversari sono stati sottovalutati, ma alla resa dei conti la Costa Rica si è guadagnata meritatamente la qualificazione agli ottavi e un possibile primo posto nel girone.
2) Prandelli non ha saputo valutare le condizioni psicofisiche di diversi giocatori. E poi: squadra che vince non si cambia (a parte Paletta, che nella prima partita non si è rivelato adeguato). Il nuovo assetto ha tolto certezze a una squadra che si è dimostrata involuta rispetto alla prima uscita.
3) Ottimista da tifoso, ma se non recuperano morale e mentalità la vedo difficile. L’Uruguay come complesso sovrasta fisicamente la nostra rosa e potrebbe non bastare avere a disposizione due risultati su tre. Il rientro di Suarez ha trasformato la squadra incerta della prima partita, contro l’Inghilterra si è visto cosa può dare l’attaccante del Liverpool.
FEDERICO PELLEGRINO
1) Assolutamente l’atteggiamento. Non saprei se sotto tono per via delle condizioni climatiche o per aver sottovalutato gli avversari. Inoltre abbiamo verticalizzato poco e quando l’abbiamo fatto sono scaturite le due occasioni più ghiotte che abbiamo sciupato con Balotelli.
2) Ha fatto gli stessi cambi che avevo ipotizzato nell’intervallo. Bisogna essere razionali nel giudicare e non attribuire al tecnico colpe che non ha, specie dopo gli elogi indirizzatigli dopo la partita contro l’Inghilterra.
3) Si parte per vincere e per ottenere il massimo, un po’ come in tutte le situazioni della vita. Affrontiamo una squadra che ha punti deboli e qualche individualità che può sconvolgere gli equilibri (Suarez e Cavani, come hanno dimostrato contro l’Inghilterra). Sono ottimista solo se restiamo umili.
GIANNI LECCI
1) Il modulo completamente sbagliato, se sei l’Italia devi fare la partita e non puoi attendere l’avversario, sperando di ripartire in contropiede. Giocare con una punta non è producente quando invece dovresti gestire interamente l’incontro senza fronzoli.
2) Ovviamente la scelta della disposizione in campo della squadra, il modulo, che dovrebbe essere più consono ai calciatori che ha a scelto. Per esempio la difesa, potresti optare per una difesa a tre con il pacchetto juventino, invece di inventare ruoli (vedi Chiellini terzino). Anche Cassano è risultato inutile e Cerci è stato messo troppo tardi, quando fuori hai Immobile, che meritava una chance, con al fame di vittorie che ha dimostrato di avere.
3) C’è poco da pensare, senza fare calcoli, se vuoi andare avanti devi vincere. Siamo ottimisti perchè l’Italia è la nostra Nazione. Dopo la sorpresa della Spagna un po’ di timore c’è, ma una gara sbagliata di sta, ora rimbocchiamoci le maniche e andiamo a vincere con l’Uruguay, e sempre forza Azzurri.
NICOLA RADOGNA
1) La buona prova con l’Inghilterra è stata fuorviante e deleteria. Gli italiani avevano già ribattezzato il tiki-taka blaugrana come tuca-tuca italiano, ed il mister ha pensato di poter attuare un tournover azzardato. Ed invece questi umili ragazzi mulatti che in tv guardano appassionati il campionato italiano hanno dato un’altra lezione agli strapagati italiani.
2) Il mister ha di certo le sue responsabilità, soprattutto per quanto riguarda il tournover, che ha consentito a Thiago Motta di guadagnare un posto da titolare ai danni del giovane Verratti. Scegliere di far riposare il più giovane dei 3 di centrocampo è stata una scelta azzardata.
3) Non saprei. Le due squadre si equivalgono, abbiamo 2 risultati su 3 e ciò ci avvantaggia, ma bisognerà rivedere più di qualcosa cercando di recuperare il gruppo dal punto di vista morale. Sotto questo aspetto gli uruguayani sono avvantaggiati rispetto a noi.
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