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Doppietta italiana in Venezuela. Dopo l’arrivo in Sud America di Vincenzo Nacci, il tecnico di Ostuni, che tanto bene ha fatto in Basilicata tra Matera e Potenza, ha chiamato in nazionale venezuelana anche Antonello Andriani. Sarà lui infatti il secondo della nazionale per i prossimi mondiali. «Non ho ancora realizzato il tutto», commenta Andriani raggiunto telefonicamente. «Per me si tratta di una nuova esperienza, una possibilità che non potevo perdere. So bene come lavora Nacci e ritroverò in Venezuela anche Kervin Pinerua, con noi a Matera nella prima stagione di serie A2».
Quindi si aprono le porte per una nuova parentesi lavorativa. Ma come farà Andriani con la lingua straniera?
«Conosco bene l’inglese. Lo spagnolo lo comprendo e riesco a mettere in fila anche qualche frase, non riuscirò a tenere una conferenza, ma la lingua della pallavolo è universale».
Superata l’impasse dell’impatto con la nuova realtà è doveroso guardarsi indietro per capire quale è stato il percorso che ha portato il tecnico di Gravina ad arrivare fino a questa chiamata: «Devo ringraziare la Pallavolo Matera che mi ha dato, negli anni, la possibilità di crescere. Qui ho fatto la mia esperienza e adesso si è palesata dinanzi a me un’occasione che era da prendere al volo e così ho fatto. Ciò non toglie che, chiusa l’esperienza con il Mondiale, Matera resta la mia prima scelta per l’Italia, anche se adesso è ancora presto per parlare del prossimo campionato. Con Mastrangelo ho lavorato bene. Anche il tecnico è stato soddisfatto del lavoro svolto. Valuteremo in futuro se ci sarà la possibilità di lavorare ancora insieme a Matera».
Ma cosa porta Andriani in questa avventura oltre oceano?
«Sicuramente tutte l’esperienza maturata in Italia. Il nostro, seppur in A2, è uno dei campionati migliori di Europa. Porto con me tutto il lavoro fatto nello studio delle gare, lo studio degli avversari, la preparazione della partita e la gestione della settimana d’allenamento. Un po’ quello che ha portato già Nacci in Venezuela. Con Vincenzo abbiamo lavorato bene a Matera e questo ci aiuterà sicuramente per questa esperienza».
La chiamata in nazionale venezuelana è un punto di arrivo e o di partenza?
«Sicuramente è un punto di partenza. Sono giovane – dice Andriani – e questa per me è una bella vetrina».
Quindi si tratta di un trampolino di lancio per diventare un capo allenatore?
«Per il prossimo futuro no. Più in la forse. Mi piace lavorare da secondo. Con questo ruolo si riesce a fare un lavoro di ricerca che poi da primo allenatore non si fa più, o lo si fa meno, affidandosi al secondo. Adesso mi tengo stretto questo ruolo, poi chissà».
Cosa non potrà mancare nella valigia per il Venezuela?
«In realtà non l’ho ancora preparata. Certamente non mancherà il mio computer. Uno strumento indispensabile per il mio lavoro».
E la famiglia? Come l’hanno presa a casa?
«Loro sono più esaltati di me. Hanno grande entusiasmo. Io non ho ancora realizzato. Ho solo chiamato Josè Matheus, lavorerò con la sua nazionale. Mi ha detto di divertirmi, che si sta bene, si mangia bene, ma mi ha anche avvertito che non è l’Europa».
Ricevuti i consigli del venezuelano doc ex Matera, non resta che preparare la valigia e partire per questa nuova avventura. In bocca al lupo Antonello. Un altro pezzo di Matera parteciperà ai Mondiali.
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