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La rinuncia di Lucca alla Lega Silver deve far riflettere. In questi giorni di caccia ai colpevoli ed alle streghe forse è il caso che tutti gli attori del basket si aprano e diano la disponibilità a fare un sacrificio a difesa non di singoli interessi ma di un intero movimento, sapendo che questa crisi rischia di metterlo ancor più in ginocchio. Chiariamo un concetto, il caso Lucca dimostra che gli unici veri sconfitti di questa situazione sono i tifosi della pallacanestro Lucca, gli altri hanno tutti quanti limitato i danni commesso, errori di presunzione o sopravvalutazione.
Ed allora è proprio questo il punto di partenza, difendere fino in fondo i tifosi con una riforma seria delle regole e dei campionati che parta dalle stanze sacre dei bottoni intoccabili della Federazione Pallacanestro. Lì devono spiegarci molte cose, innanzitutto perchè ci sono squadre che scompaiono a metà campionato, perchè non si chiedono garanzie preventive sotto forma di fideiussione. Perchè non si fissa un tetto ingaggi per squadra per calmierare i costi. Perchè si permette un mercato così ampio che vuol dire movimento di soldi e di denaro a favore probabilmente dei soli procuratori. Perchè si consentono movimenti di giocatori da una squadra all’altra senza freni anche dopo una rinuncia? Perchè si mettono in ginocchio intere realtà (vedi Firenze che ha perso i quattro punti con Lucca e malgrado infortuni e investimenti è ad un passo da una clamorosa retrocessione) senza avere rispetto di chi investe in questo sport in termini economici e di tempo e di seguito? Perchè i costi dei parametri risultano delle pesanti mannaie per le società e nel frattempo la federazione dopo aver sponsorizzato l’utilizzo degli under oggi permette di “pagare” l’ottavo over con un surplus economico? Ancora domande che hanno bisogno di una risposta perchè sempre di più a sostenere le società sono singoli mecenati come successo a Lucca che improvvisamente possono decidere di staccare la spina.
Ed allora per evitare che il basket soprattutto quello “di provincia” cioè l’asse portante di questo sport in Italia muoia e finisca nel baratro ed i casi Lucca continuino ad aumentare falsando i campionati ed allontanando gli spettatori è il caso di porre mano ad un progetto serio di riforma che scardini questo meccanismo e che arrivi a sostenere campionati solidi, squadre meno forti tecnicamente, allenatori e giocatori meno ricchi, presidenti meno spendaccioni ma che rimetta al centro la passione per lo sport e insieme, perchè non crediamo alle favole, regole economicamente ben salde. Impegni chiari da rispettare, ingaggi ridotti, più sacrifici e più certezze. Ambizioni che forse le diverse componenti di questo sport devono avere la forza di mettere insieme non avversari su una diversa sponda ma da persone responsabili che sono tutte sulla stessa barca. Tutto questo non può partire, oggi, questa l’amara constatazione da una federazione e allora deve partire da chi, non solo i tifosi, rende vivo e vitale questo movimento. Presidenti, tecnici, giocatori devono indicare la strada da percorrere sostenendo che è una strada da cui si esce tutti insieme o non si esce affatto. Se invece non si avrà questa forza, se prevarranno interessi ed egoismi ed allora usciranno sconfitti tutti. Oggi i tifosi di Lucca, domani il basket italiano. La nottata non passerà da sola. Serve una atto di coraggio.
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