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UNA delega mancante, che aveva innescato qualche perplessità tra le federazioni e le società sportive. Fino a pochi giorni fa non si sapeva chi, nella nuova giunta regionale, avesse la competenza sullo sport. Un vuoto a cui ha posto rimedio la delibera del 19 febbraio che ha inserito nell’area del Dipartimento di Presidenza l’ufficio denominato “Politiche dello Sport e Attuazione delle Politiche Giovanili”. 

Non un assessorato quindi, come era prevedibile in virtù della riduzione delle poltrone, ma un ufficio che ha come riferimento operativo il direttore generale Vito Marsico e, risalendo la gerarchia, il presidente Pittella. I soggetti interessati adesso sanno almeno a chi rivolgersi, in un momento cruciale per il settore a livello locale. E’ scaduto infatti il Programma regionale triennale per lo sviluppo dello sport 2011-2013, strumento che nelle sue articolazioni annuali ha fornito sostegno economico all’attività e all’impiantistica. 

Le società sportive che partecipano ai campionati nazionali nelle rispettive discipline guardano alla prossima stagione senza poter contare con certezza su quel contributo assai discusso nelle modalità di erogazione, ma di sostanziale importanza per la chiusura delle gestioni economiche passate (poco più di 25mila per la fascia più alta). 

Il tema della legge regionale per lo sport l’ha fatto suo in campagna elettorale il consigliere Mario Polese, eletto con la lista Pittella Presidente, sottolineandone l’importanza strategica (veicolo per l’immagine, indotto turistico etc.) e mettendo in evidenza la necessità di qualche cambiamento. “Nel nuovo programma triennale – dichiarò a novembre – andrebbe introdotto un meccanismo di ponderazione dell’importanza dei campionati e delle manifestazioni a cui partecipano società e atleti lucani, andando oltre il mero criterio chilometrico e valutando di concerto con le federazioni l’effettiva rilevanza delle competizioni, in modo che i finanziamenti siano mirati e non distribuiti a pioggia”. 

Spunto condivisibile ma da trasformare quanto prima in atti concreti, perchè a febbraio tre quarti della stagione agonistica sono ormai passati e la gran parte delle società in sede di bilancio preventivo ha dato per scontato l’aiuto della Regione. Che ad oggi non c’è. Il programma 2011-2013 era articolato in due parti: degli interventi per la promozione e il sostegno dell’attività sportiva si occupava il Dipartimento Formazione, Lavoro Cultura e Sport, mentre il Dipartimento Attività Produttive ha regolamentato fino all’anno scorso le misure riguardanti l’impiantistica. Acquisita la nuova ripartizione delle competenze, non c’è altro tempo da perdere.

Twitter @pietroscogna

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