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ADESSO anche i (presunti, visto che ne parlano tutti) vincoli della segreta trattativa di mercato sono caduti. A Potenza torna il capitano. Peppe Lolaico ha firmato con la società rossoblù e ritorna a giocare al Viviani dopo tre anni dall’ultima volta.
Ha affidato un pensiero al suo profilo Facebook (“Scelta tanto ponderata e difficile. Ma come sempre decido con la mia testa ed il mio cuore. Andando anche contro chi mi vuole davvero bene. Ma molti sono stati i motivi per i quali ho preso con orgoglio questa decisione. Grazie di cuore e ora tutti al Viviani! Il calcio e lo sport in tutti i suoi settori a Potenza deve rinascere”) ed ha immediatamente scatenato un coro di ringraziamenti tra i tanti tifosi che cercano la ragione giusta per potersi riavvicinare al Potenza.
Ecco, Peppe Lolaico rappresenta uno di questi motivi: perchè è una persona seria, un ragazzo educato, uno che ragiona con la testa e agisce con il cuore, oltretutto è anche uno che sa giocare a pallone e che, siamo sicuri, saprà dare un contributo fondamentale al raggiungimento dell’obiettivo che tutti si stanno ponendo. Ossia, tornare nel calcio che conta.
E per fare questo occorre anche sapersi confrontare con una realtà difficile, per uscire dalla quale ci vuole il coraggio delle responsabilità. Il loro peso.
Troppo spesso abbiamo chiesto a Peppe di pensarci, di venire a dare una mano. La voglia di cimentarsi in palcoscenici più adatti alla sua classe lo ha tenuto lontano da qui. Intuivamo, però, che si trattava solo di una questione di tempo. E oggi con orgoglio possiamo raccontare che “il capitano è tornato”.
Non ce ne voglia nessuno, specie il bravissimo Rocco Mastroberti che ha rappresentato degnamente il Potenza finora, ma quella fascia deve tornare sul braccio di chi con la maglia di un Potenza ha vissuto tutti gli attimi esaltanti e meno dell’ultima epoca.
Non dimenticheremo mai il gol ad Atessa (firmò un pesantissimo 2-2 contro il Val di Sangro) e la corsa irrefrenabile fino a scavalcare la rete di protezione per buttarsi in mezzo ai tifosi, ma soprattutto chi dimenticherà mai le lacrime di Benevento, quel cross-assist per il pareggio di Delgado, una gioia irrefrenabile che solo il senso vero di appartenenza alla comunità sportiva del capoluogo può determinare.
La stessa che lo inchiodò a piangere, sulle scale dello spogliatoio quel disgraziatissimo 20 aprile 2008, Potenza-Salernitana, il giorno in cui cominciarono le sventure del Potenza di Postiglione.
Solo chi ha vissuto il calcio e ne sa, poteva intuire quello che di lì a poco sarebbe successo. E quegli occhi lucidi non li dimenticherà anche chi, quando trovò l’intesa per rigiocare con il Potenza, nella sera della presentazione, gli tributò il coro “Un capitano, c’è solo un capitano”.
“Se devo andare a fare una battaglia, a difendere il popolo di Potenza, schiero Lolaico e gli do la fascia di capitano”: lo disse nello spogliatoio Eziolino Capuano, di fatto fotografando quello che Peppe può rappresentare nei prossimi quattro mesi con la maglia del Potenza.
Ed allora ben venga Lolaico, ben venga la sua faccia pulita e la sua voglia di far rinascere da potentino il Potenza. Lui ha deciso di metterci la faccia e di assumersi una grande responsabilità: un gesto che non passerà inosservato e farà entrare di diritto il calciatore nella storia della squadra della sua città.
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