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MATERA – «Questi sono i play off può succedere davvero di tutto». Le parole di Sebastian Vico ancora una volta mattatore nel successo della Bawer in gara 1 sintetizzano il tourbillon di emozioni che si è vissuto ieri in un PalaSassi caldissimo. Non solo per la temperatura esterna ma anche per l’ansia di una gara sofferta fino all’ultimo secondo e ripresa per i capelli dalla formazione di coach Benedetto.
«Siamo partiti con troppa frenesia, non riuscivamo a fare il nostro gioco. Troppe palle perse a rimbalzo, troppi secndi tiri in attacco ed una certa fretta per quel che riguarda l’attacco. La voglia di fare», racconta ancora il play-guardia argentino, «ha giocato un brutto scherzo e bisogna anche aggiungere che c’è stata una pausa nel nostro campionato. Il riposo ci ha fatto perdere il ritmo ed anche questo ha finito per incidere.
Poi c’è anche da considerare la bravura di Agrigento che aveva meno pressione, ha sfruttato il momento di gara ed è partita fortissimo». Precisa l’analisi del risultato che alla fine Vico ha anche condizionato in maniera essenziale con una serie di canestri nei momenti decisivi. Non è riuscito a realizzare quello che avrebbe evitato il supplementare ma nell’over time non ha praticamente sbagliato mai.
«In una partita ci sono degli incidenti che contano, prima la palla non è entrata e poi invece le cose sono cambiate». Episodi quindi che hanno definito positivamente, per la Bawer, il risultato.
La soddisfazione misurata di Vico viene accompagnata dalla serenità assoluta di Giovanni Benedetto che si presenta in sala stampa puntuale e non si esalta per questo 1-0: «non mi vedrete gioire o sorridere», sottolinea tenendo alta l’attenzione dell’ambiente e della sua squadra, «è stata una vittoria importante ma è solo il primo passo di una serie lunga. Dovremo farne ancora altri due e Agrigento ha dimostrato le sue qualità».
Poi un’analisi accurata della sfida: «all’inizio abbiamo sentito il peso della partita. Agrigento ha giocato più leggera, con percentuali mostruose e facendo anche canestri difficili. Noi invece non ci riuscivamo a togliere questa scimmia dalla spalla che finiva per condizionarci».
A metà gara la svolta della partita con Matera che ha cambiato marcia nei numeri, nell’atteggiamento e nel risultato riprendendo per i capelli una partita che davvero era quasi compromessa.
«Negli spogliatoi ho dovuto solo dare fiducia, serenità alla mia squadra. Non c’era bisogno di altro, del resto ho letto negli occhi dei giocatori l’abnegazione, la voglia, la concentrazione e dunque l’atteggiamento giusto. Questa squadra ha un grande carattere, l’ha dimostrato tante volte ed anche stavolta non si è smentita. E’ questo lo spirito giusto che ogni tifoso vuole vedere e che ci rende apprezzati anche dal nostro pubblico».
Benedetto non si ferma alla prestazione di un singolo anche se la prova ed il canestro di Samoggia sul finire del terzo quarto sembrano essere il simbolo dello stoicismo di questa Bawer. «Per me quel simbolo sta in quegli occhi, sono quello il simbolo di questa partita, più di un canestro, di una giocata, di un momento o di qualcos’altro».
La lunghezza e la difficoltà del play off non concedono pause per cui già domani la Bawer ritorna in campo contro la formazione siciliana per la gara 2 che avrà un altro sapore.
Benedetto però non concede nulla all’ottimismo e tiene sostanzialmente i piedi ben piantati per terra.
«Per le squadre che giocano in casa la pressione in un play off si sente sempre di più. Noi ce ne siamo accorti in gara 1 e domani dovremo fare ancora un altro sforzo importante».
In questo senso il coach materano chiama a raccolta i tifosi che già ieri hanno sostenuto in ogni momento la squadra ed hanno fatto diventare al momento giusto una bolgia il PalaSassi: «sono stati splendidi ed importanti, mi auguro che martedì ce ne siano ancora di più per spingerci ancora più avanti in questa lunga strada che ancora ci attende nel play off».
p.quarto@luedi.it
«QUESTI sono i play off può succedere davvero di tutto». Le parole di Sebastian Vico, ancora una volta mattatore nel successo della Bawer in gara 1, sintetizzano il tourbillon di emozioni che si è vissuto in un PalaSassi caldissimo. «Siamo partiti con troppa frenesia, non riuscivamo a fare il nostro gioco. Troppe palle perse a rimbalzo e una certa fretta per quel che riguarda l’attacco. La voglia di fare – racconta ancora il play-guardia argentino – ha giocato un brutto scherzo e bisogna anche aggiungere che c’è stata una pausa nel nostro campionato. Il riposo ci ha fatto perdere il ritmo ed anche questo ha finito per incidere. Poi c’è anche da considerare la bravura di Agrigento che aveva meno pressione, ha sfruttato il momento di gara ed è partita fortissimo». Precisa l’analisi del risultato che alla fine Vico ha anche condizionato in maniera essenziale con una serie di canestri nei momenti decisivi. Non è riuscito a realizzare quello che avrebbe evitato il supplementare ma nell’overtime non ha praticamente sbagliato mai.«In una partita ci sono degli incidenti che contano, prima la palla non è entrata e poi invece le cose sono cambiate». Episodi quindi che hanno definito positivamente, per la Bawer, il risultato.
La soddisfazione misurata di Vico viene accompagnata dalla serenità assoluta di Giovanni Benedetto che si presenta in sala stampa puntuale e non si esalta per questo 1-0: «non mi vedrete gioire o sorridere – sottolinea tenendo alta l’attenzione dell’ambiente e della sua squadra – è stata una vittoria importante ma è solo il primo passo di una serie lunga. Dovremo farne ancora altri due e Agrigento ha dimostrato le sue qualità». Poi un’analisi accurata della sfida: «all’inizio abbiamo sentito il peso della partita. Agrigento ha giocato più leggera, con percentuali mostruose e facendo anche canestri difficili. Noi invece non ci riuscivamo a togliere questa scimmia dalla spalla che finiva per condizionarci». A metà gara la svolta della partita con Matera che ha cambiato marcia nei numeri, nell’atteggiamento e nel risultato riprendendo per i capelli una partita che davvero era quasi compromessa. «Negli spogliatoi ho dovuto solo dare fiducia, serenità alla mia squadra. Non c’era bisogno di altro, del resto ho letto negli occhi dei giocatori l’abnegazione, la voglia, la concentrazione e dunque l’atteggiamento giusto. Questa squadra ha un grande carattere, l’ha dimostrato tante volte ed anche stavolta non si è smentita. E’ questo lo spirito giusto che ogni tifoso vuole vedere e che ci rende apprezzati anche dal nostro pubblico».
Benedetto non si ferma alla prestazione di un singolo anche se la prova ed il canestro di Samoggia sul finire del terzo quarto sembrano essere il simbolo dello stoicismo di questa Bawer. «Per me quel simbolo sta in quegli occhi, sono quello il simbolo di questa partita, più di un canestro, di una giocata, di un momento o di qualcos’altro».La lunghezza e la difficoltà del play off non concedono pause per cui già martedì la Bawer ritorna in campo contro la formazione siciliana per la gara 2 che avrà un altro sapore. Benedetto però non concede nulla all’ottimismo e tiene i piedi ben piantati per terra. «Per le squadre che giocano in casa la pressione in un play off si sente sempre di più. Noi ce ne siamo accorti in gara 1 e in gara2 dovremo fare ancora un altro sforzo importante». In questo senso il coach materano chiama a raccolta i tifosi che già ieri hanno sostenuto in ogni momento la squadra ed hanno fatto diventare al momento giusto una bolgia il PalaSassi: «sono stati splendidi ed importanti, mi auguro che martedì ce ne siano ancora di più per spingerci ancora più avanti in questa lunga strada che ancora ci attende nel play off».
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