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L’ex presidente del Potenza Calcio (all’epoca dei fatti in Prima divisione, girone B), Giuseppe Postiglione, è stato rinviato a giudizio dal gup del capoluogo lucano, Rosa Larocca, insieme ad altre undici persone – tra cui il consigliere regionale dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione – nell’ambito di un’inchiesta sulle scommesse sportive condotta dal pm della Dda, Francesco Basentini, nel 2009.   Al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore, il giudice ha disposto il rinvio a giudizio anche per Aldo Fanizzi, Pasquale Giuzio, Luca Evangelisti, Raffaele De Vita, Cesare Montesano, Ettore Todaro, Donato Lapolla, Antonio Di Pasquale, Paolo Spada e Giorgio Nobile, riqualificando per tutti l’imputazione di associazione per delinquere di tipo mafioso in associazione per delinquere: il processo comincerà il 20 febbraio 2013.   Il 23 novembre 2009 Postiglione fu arrestato, insieme ad altre otto persone (che furono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, truffa e violenza privata) al termine delle indagini della Dda di Potenza: secondo il pm era stato messo in piedi un giro di scommesse, tra cui una partita di serie B e alcune di Prima divisione tra il 2007 e il 2009, a cui si aggiungevano altri reati (secondo gli investigatori esisteva anche un legame con un clan mafioso locale, che minacciava anche i giocatori avversari, inesistente per il gup). Il Potenza militava nel girone B della Prima Divisione: le indagini, cominciate nel 2007, hanno riguardato tra l’altro la partita di serie B Ravenna-Lecce (1-3) del 26 aprile 2008: secondo il pm, Postiglione avrebbe scommesso sul risultato, incassando 86 mila euro. Postiglione – proprietario di un gruppo editoriale – rilevò il Potenza in C2 (girone C) nel 2006, a 24 anni, conquistando il titolo di presidente più giovane d’Italia e, un anno dopo, una promozione in C1. Per Scaglione l’ipotesi di reato riguarda invece una vicenda legata alla costruzione di un nuovo stadio di calcio nel capoluogo lucano.   Nell’ambito della stessa udienza sono state definite anche altre otto posizioni (tre con patteggiamenti e cinque con riti abbreviati): sono stati condannati (rito abbreviato) Antonio Cossidente (quattro anni di reclusione), Alessandro Scavone (due anni e quattro mesi), Michele Scavone (due anni e otto mesi) e  un ispettore di Polizia, Giuseppe Botta (un anno e otto mesi, pena sospesa), mentre un altro ispettore, Marino Ianni, è stato assolto. I patteggiamenti, tutti con pena sospesa, riguardano Cesare Montesano (condannato a un mese e dieci giorni di reclusione), Antonio De Angelis (un anno e due mesi) e Antonio Lopiano (un anno e due mesi). 

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