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DOMENICO Fortunato in tv è di casa. Più facile vederlo sul piccolo schermo alle prese con un giallo da risolvere, insieme al commissario a quattro zampe Rex, che incontrarlo per strada nella sua Matera, dove torna comunque appena può. Ma la vera sorpresa, questa volta, sarà vederlo impegnato nei panni insoliti del vescovo di Assisi, Guido I, nella mini-serie “Francesco” che andrà in onda su Rai 1, in due puntate, lunedì 8 dicembre e martedì 9, in prima serata. La regia è di una grande firma del cinema italiano: Liliana Cavani, che si confronta per la terza volta, dopo il tv movie del ’66 con Lou Castel e il film del 1989 con protagonista Mickey Rourke, con l’intensa vicenda del santo di Assisi. Nel cast internazionale della miniserie tv prodotta dalla “Ciao ragazzi” di Claudia Mori, anche il nostro Domenico Fortunato con un ruolo importante per gli sviluppi della storia. «Il vescovo Guido I- spiega l’attore, in una chiacchierata tra un ciak e l’altro sul set della nuova serie di Rex- è amico della famiglia di Francesco, per primo ne intuisce la santità e media tra il padre e le esigenze di quel figlio “inquieto”». A interpretare il santo d’Assisi il polacco Mateusz Koscukiewicz. Nei panni del padre, Pietro Bernardone, un star del cinema internazionale: Rutger Hauer. «La prima lunga scena che ho girato – racconta Domenico Fortunato – è stata proprio con lui. E non nego di aver provato una grande emozione: Rutger è un attore che ho amato tantissimo, da quando l’ho visto in “Blade runner”». Il film capolavoro di Ridley Scott con cui anche il nostro Fortunato ha avuto modo di lavorare per l’episodio “The portrait” della serie “The Vatican- Segreti vaticani”. Adesso, come simpaticamente ha sottolineato Fortunato, sono due le esperienze che avrà in comune con Rutger Hauer che, prima di incontrare l’attore materano, della Basilicata conosceva solo la costa jonica, dove sono state girate alcune scene di “Ladyhawke”: aver lavorato con Liliana Cavani e Ridley Scott. Ed è proprio il provino con il regista britannico, fatto visionare alla Cavani da un’assistente di produzione, che ha convinto la regista ad “arruolare” nell’impresa Fortunato. «Appena la regista ha visionato il mio provino ha chiesto che fossi convocato per un colloquio. Sono stato a parlare con lei oltre due ore di tante cose, compreso di Matera. Si ricordava benissimo della città conosciuta mezzo secolo fa, quando per la Rai realizzò un documentario sull’insediamento di La Martella e mi ha promesso di volerci tornare. Poi, mi ha consegnato direttamente il copione senza neanche farmi fare il provino». Un “esame” superfluo per una regista dell’esperienza di Liliana Cavani che gli attori bravi sa riconoscerli al primo sguardo. E Domenico Fortunato rientra senza dubbio in questa categoria. A parlare per lui una carriera ultraventennale, tra cinema e televisione, a stretto contatto con attori straordinari come Jim Belushi, Vittorio Gassman, Philipe Noiret, Carmen Maura (solo per citarne alcuni) e registi del calibro di Mario Monicelli, Francesco Rosi, Damiano Damiani, Ridley Scott e adesso la Cavani. Ma a marzo per Domenico Fortunato si torna alle “inchieste” di Rex, insieme a Francesco Arca, con 12 nuovi episodi diretti ancora una volta dai Manetti bros.

m.agata@luedi.it

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