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VIGGIANO – «Ieri gli angeli si sono riuniti tutti sopra Viggiano ed hanno fatto pipì, beato chi è stato bagnato, porta fortuna». E’ un Al Bano Carrisi in ottima forma quello che alle 21.45 sale sul palcoscenico di piazza Papa Giovanni XXIII: scherza, spiega, racconta, sale perfino sui sostegni delle americane, quasi fino alla cima  cantando, per dimostrare che la musica ringiovanisce.

Parla  di sé anche troppo, quando si azzarda a spiegare al pubblico che nella Russia (dalla quale è tornato dopo uno storico concerto con Romina)  dell’amico Putin “si sta bene”.

La parte che ha contato però è stata la musica ed ha  cantato  anche il figlio Yari: tre brani tra i quali uno popolare pugliese in duetto con il padre. C’era forse timore, quando a causa degli “angeli” il concerto è stato spostato di un giorno, modificando la tradizione, ed invece l’oceano di gente che come al solito affolla il concertone finale della festa della Madonna Nera, c’è stato comunque.

Tanta gente che ha goduto di un giorno in più di festa e di un grande concerto di circa due ore.

Al Bano Carrisi  è riuscito a far  battere il cuore anche alle signore più giovani.

Il cantautore pugliese che lo scorso lunedì aveva portato le telecamere de “La vita in diretta” (la prima puntata della nuova stagione) a Viggiano,  prima del concerto di martedì  ha dimostra ancora di più la sua disponibilità e il suo amore per questa terra, ha  concesso infatti  alcune battute ai media:   sulla Val d’Agri ha detto: «è un posto bellissimo.  Sono nato – ha commentato –  a pochi passi da qui. Conosco questa terra, semplicemente perché quando avevo 24 anni giravo per queste terre».

Ha poi risposto ad una domanda sulla sua maturità artistica: «Io voglio maturare sempre. C’è sempre da imparare – ha spiegato Al Bano –  quando  dicono maestro, mi faccio una risata perché io sono un alunno e anche non tanto bravo. Però mi difendo». 

E poi ha detto: «Sui programmi per il futuro – ha rialzato- fantastici, ma non ve li dico».

C’è una ricetta per non fermarsi mai? «Basta non fermarsi – ha rilevato –  non fermarsi e stare sempre in moto».

Ed infine non poteva mancare una battuta su un consiglio ai giovani sull’intraprendere questa carriera ed ha affermato: «Io chiedo consiglio ai giovani. Sono nati tutti imparati».

E poi via sul palco con l’emozione che per lui “è sempre la stessa”.

Sui rapporti ritrovati almeno artisticamente con Romina non ha voluto parlare eppure qualche ora dopo, rispetto a queste brevi battute, sul palco viggianese,  alla sua domanda di fine concerto:  volete che ritorni il prossimo anno? In tanti tra il  pubblico hanno risposto: «Sì, ma con Romina». Della  parte che  in alcuni brani che fu  della sua ex moglie,  si sono fatte portatrici le due coriste, una bionda l’altra rossa ed è stata  una scaletta di grande  musica, timbro esplosivo, dono di natura, con brani come “Nostalgia canaglia”,  “Nel sole” (che apre il concerto), “Libertà”, “13 dicembre”  e una splendida versione di “Nel blu dipinto di blu”, tutto si è  chiuso ovviamente con  “Felicità”.  

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