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Cosa vuoi di più del premio alla carriera a Claudia Cardinale? Il Globo d’Oro per il miglior cortometraggio a “Sassywood” di Antonio Andrisani e Vito Cea. Un trionfo tutto “made in Matera” che arriva in maniera meritata quanto inattesa. Nella cinquina finale del premio, assegnato ogni anno dalla stampa estera, produzioni di assoluto rilievo. Il corto di Andrisani e Cea si “scontrava”, infatti con l’opera prima alla regia di Stefano Accorsi “Io non ti conosco” già premiato con il Nastro d’argento e passato in tv su Sky. E anche con l’acclamatissimo “The Deep”, opera italo irachena diretta da Haider Rashid, vincitore del Premio speciale della Giuria al Festival di Dubai. Che non si sia trattato di un’impresa facile lo conferma un giurato del giornale “Le Figaro”: «Abbiamo visionato circa 200 cortometraggi e dopo molte riunioni e lotte abbiamo scelto quest’opera».
Raggianti gli autori Antonio Andrisani e Vito Cea, rientrati a Matera all’alba di ieri, praticamente giusto il tempo di rimettersi in auto dopo aver ritirato il Globo all’Ambasciata francese, anche se per Sassywood non si tratta del primo riconoscimento ottenuto. Il cortometraggio, infatti, ha vinto il primo premio al Corto globo film fest e conquistato la menzione speciale della giuria al Riff di Roma, allo Skepto a Cagliari e al Video festivla di Imperia. «Ho apprezzato il rigore con il quale la giuria in tutte le sezioni ha operato premiando opere significative senza nessun retrogusto di favoritismi o soggezione – dichiara Cea – “Sassywood” è il risultato di tanti anni di esperienza che ci ha permesso, con il know-how maturato, di realizzare con pochi mezzi un’opera in grado di farsi notare in prestigiosi contesti».
«Il valore di questo premio, rispetto anche ad altri precedenti, sta nel fatto che viene attribuito dalla stampa estera- è il commento a caldo di Andrisani – la nomination per me è stata una piacevole sorpresa e l’avevo archiviata già come vittoria. Non pensavo questa storia potesse affascinare a tal punto. E’ difficile con la comicità abbattere le frontiere cosa più semplice da fare con il drammatico. “Sassywood” nel suo piccolo è una dimostrazione che la provincia italiana continua ad affascinare il mondo se si racconta con meno provincialismo e più originalità». Per chiarire meglio il suo punto di vista Andrisani scomoda addirittura Balzac: «Se racconti la tua terra diventi universale, diceva lo scrittore- spiega- ecco, io credo che il cinema si debba fare non per il divertimento fine a sè stesso, ma per raccontare una propria visione del mondo. Fino a che non avrò qualcosa di importante da dire, non credo di ritornare sul set. Al massimo penserò a trasformare “Sassywood” in un film».
Il cortometraggio è una graffiante parodia su Matera, una città che sembra destinata ad ospitare solo set cinematografici di genere biblico. Ma è anche una amara riflessione sulla morte della poesia e sulla ignoranza della classe dirigente e politica. Nel cast spicca la presenza di Sergio Rubini. Tra gli altri protagonisti, oltre allo stesso Andrisani, Antonio Stornaiolo, Frank Messina, i materani Franco Gravela, Anna Cimarrusti, Eustachio Scarano e Francesca Tarasco. Le musiche sono state composte da Gregorio Calculli, altro talento nato all’ombra dei Sassi. O meglio di Sassywood.

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