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POTENZA – E’ un cantautore interessantissimo della scena indipendente italiana, figlio della scuola romana, quella di Silvestri, Fabi e Gazzè. Leo Pari presenterà il suono nuovo disco, “Sirena” uscito lo scorso novembre, domani a partire dalle 22 al “Civico Centonovantasette” di Potenza in un concerto gratuito. Ad accompagnarlo come ospiti il gruppo pignolese Musicamanovella che eseguirà alcuni pezzi in un’inedita versione acustica in trio. Prima della serata potentina, Leo Pari si concede ad un’intervista per il Quotidiano della Basilicata.
Leo, come sarà organizzato il concerto potentino di domani e come è avvenuto l’incontro con i Musicamanovella?
«Ho conosciuto i Musicamanovella tramite amici in comune. Abbiamo ascoltato tra noi, le nostre musiche e ci siamo piaciuti. Faranno dei brani durante il concerto. Sarà un live di presentazione del mio nuovo album “Sirena” che sto portando in giro per l’Italia e sarà l’occasione per toccare Potenza, per la prima volta. E’ una bella novità. Io suonerò chitarra acustica e piano e sarò accompagnato da Emiliano Buonafede con ukulele e chitarra elettrica».
“Sirena” arriva dopo un album molto fortunato “Rèsina” del gennaio 2012. Meno di un due anni di distanza tra di due lavori, cosa è cambiato ?
«“Sirena” è abbastanza diverso. “Résina” è molto più roots. Se “Résina” è un disco di terra, questo è un disco di acqua. “Sirena” è un album prodotto in collaborazione con Mr Coffee ( collaboratore di Niccolò Fabi e Roberto Angelini, Tiromancino) e nasce da sonorità studiate e collaborazioni con altri musicisti. E’ un lavoro registrato in presa diretta, certamente molto più solare rispetto al precedente “Rèsina”».
Sono in molti a dire che lei è il rilancio della scuola romana dei cantautori. E’ d’accordo?
«Sicuramente c’è una tradizione cantautorale molto forte e radicata a Roma: a partire dagli anni 70 fino alla generazione di Silvestri, Fabi e Gazzè. Volente o nolente faccio parte di questo mondo, ho fatto esperienze musicali all’interno di questo contesto. Che sia il rilancio, non devo essere io a dirlo. Semplicemente io racconto le mie storie, scrivo le canzoni come tutti, cerco di arrivare al cuore delle persone. Se c’è una canzone che emoziona me semplicemente la propongo».
Un tuo pezzo “Grillo per la testa”, per anni è stata la sigla di Grillo nei suoi spettacoli e sul suo blog. Era il 2004 e Grillo era un comico che stava lanciando un movimento ancora embrionale. Perché nacque quel pezzo e cosa pensi dell’evoluzione di quel movimento in politica?
«Mi sono un po’ pentito per quel brano, ad essere sincero. In quel momento era diverso quello che rappresentava Grillo. Dieci anni fa era partito con un programma importante sull’informazione sul web, una serie di cose interessantissime. I suoi spettacolo erano eccellenti prima che poi scendessero in politica, da quel momento in poi non mi sono più trovato nella sua linea. Il pezzo è nato come constatazione di qualcosa che stava accadendo in Italia, un fenomeno sociale forte. Ora Grillo e il suo movimento sono tutt’altra cosa».
Concludiamo. Cosa è per te la Bellezza?
«La Bellezza sono gli occhi della mia ragazza.»
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