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LAGONEGRO – E’ stato uno straordinario spettacolo, a dispetto dei pochi spettatori  in sala, al cinema Iris di Lagonegro, il secondo appuntamento della Grande Stagione Live di Microcinema. In diretta dal  Metropolitan di New York, l’opera pucciniana più discussa e più amata: Tosca, una  straordinaria storia di passione, desiderio, collera e ribellione.  Una celebre cantante che è anche amante sospettosa, un pittore sovversivo, uno spietato comandante della polizia, un episodio di tortura, Napoleone, la Roma papalina insidiata dai fermenti rivoluzionari e quattro cadaveri. 

Questi gli elementi che avevano suscitato l’interesse di Puccini alla recita della Tosca di Victorien Sardou, alla quale aveva assistito nel 1889 presso il Teatro dei Filodrammatici di Milano. Interesse tramutato presto in desiderio di trasportare la prosa al melodramma: «penso alla Tosca! La scongiuro di far le pratiche necessarie per ottenere il permesso da Sardou…poiché in questa Tosca vedo l’opera che ci vuole per me», scriveva Puccini al suo editore Ricordi.  

Nel corso degli anni Tosca è stata interpretata da numerosi attori, altrettanto numerosi sono stati i direttori d’orchestra che si sono misurati con le pagine musicali di Puccini, ma ancora oggi, Tosca, rappresenta una delle opere più amate dal pubblico. Per Antonella (nel riquadro), che ha assistito gratuitamente alla proiezione del capolavoro di Puccini, grazie all’iniziativa promossa dal Quotidiano della Basilicata, Tosca è: «una grande storia di amore ostacolata dal crudele piacere di violenza del potere oppressore. Una delle opere liriche che più amo. 

E la visione qui in sala è stata un’esperienza fantastica». Indubbiamente, il regista Luc Bondy ha curato una messa in scena di grande efficacia drammaturgica, ha costruito uno spettacolo che ben rende il tema di fondo dell’opera, il dramma dei sentimenti, dell’occupazione straniera e della tortura. Grazie anche alle singolari ma efficaci scenografie di Richard Peduzzi. Il direttore italiano Riccardo Frizza, alla guida dell’orchestra e del coro del Met, ha interpretato le pagine musicali pucciniane con adeguata intensità drammatica, senza mai cedere all’esasperazione sonora nell’uso di pianissimi o di fortissimi. Di altissimo livello anche le prestazioni dei cantanti. Su tutte spicca l’interpretazione canora di Patricia Racette, soprano dalle grandi qualità virtuosistiche, che ha incarnato una Tosca intensa, commovente e a tratti anche ironica. 

Anche il tenore francese Roberto Alagna ha mostrato una strabiliante abilità interpretativa, oltre alla notevole potenza vocale, conferendo a Cavaradossi grande passione ed energia. Altra rilevante prova è stata fornita da George Gagnidze che ha interpretato brillantemente un barone Scarpia crudele e assetato di potere, un vero maestro del ricatto ma troppo sensibile al fascino femminile. Va infine ricordato lo spettacolo tra lo spettacolo, ovvero quello offerto dalla regia americana The Met: Live HD che, nell’intervallo tra gli atti, ha proposto le immagini del grande lavoro che si svolgeva dietro le quinte del teatro: decine di persone impegnate a montare, con ritmi incredibili, le scenografie per l’atto seguente e altrettante occupate nell’allestimento delle luci. E poi le interviste al cast, al Lighting Designer, alla Stage Director e al Set Designer. 

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