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di FRANCESCO ALTAVISTA
RIONERO  –  Ad ottobre “ Curre Curre guagliò” compirà venti anni, pronto un disco che riproporrà quei brani ormai storici con la partecipazione di altri artisti importanti, con quattro inediti.  I 99 Posse sono ormai nella storia: le piazze si infiammano con la loro musica e la loro disobbediente poesia. Dal 2009  il gruppo partenopeo si è riformato con grande successo realizzando anche un nuovo album “Cattivi guagliuni”. Saranno a Rionero in Vulture per il festival “Diggers 2013”  domani, a partire dalle 21, nel piazzale del Palazzetto dello sport.  Il frontman storico Luca Persico detto O’ Zulù , grande trascinatore delle piazze  si concede  al Quotidiano della Basilicata per un’intervista in anteprima.
 
Luca,  ti senti dopo tanti anni ancora  un disobbediente? 
«Io non mi definirei disobbediente. Più scostumato e delinquente. A me piace essere un cane sciolto».  
Porti in tour  due progetti paralleli, quello con la band al completo e l’Electronic Live set  in trio. In cosa consistono questi live?
«Uno è in occasione del 20esimo anniversario di “Curre curre guagliò” , in sostanza riproponiamo la formazione originale voce, basso e dj. Ed è una versione  molto più sporcata dall’elettronica, dal dub anche se ha i suoi tradizionali momenti raggamuffin. Il concerto di Rionero invece è quello classico con la band, siamo sette sul palco e quindi  c’è un atmosfera sempre sud americana ma che si incontra con l’attitudine del rock. C’è tantissimo  di pezzi nuovi dopo la reunion ma anche pezzi del repertorio che  da una parte sono  sempre richiestissimi e dall’altra sempre attualissimi».
“Cattivi Guagliuni”  è il disco dopo la reunion, ad 11 anni dall’ultimo.  Avete voluto dire che siete sempre i soliti cattivi ragazzi?
«Abbiamo voluto raccontare quello che siamo, cercando di trovare parole nuove. Si è sempre fatto un uso strumentale della polizia, della magistratura nei confronti della sinistra soprattutto extra parlamentare. In “ Cattivi guaglioni” di diverso c’è che  ci siamo occupati delle periferie non necessariamente organizzate politicamente. In questo disco abbiamo proprio preso una posizione ufficiale su alcuni discorsi che l’estrema sinistra è rimasta l’unica a non fare: è diventata forcaiola, per il carcere e la  galera. E’ un discorso che ci riguarda perché poi la legge si applica  alla lettera solo a gente che non si può permettere  team di avvocati sofisticati. Abbiamo voluto chiederci cosa sia la legalità e cosa quest’ultima rappresenta». 
Perché i 99 Posse si sciolsero  e perché poi vi siete riuniti?
«Ci siamo sciolti perché  le nostre differenze non erano più fonte di crescita ma di continua mediazione sempre più dolorosa. Reincontrandoci  poi in occasioni di movimento, abbiamo avuto modo di discutere. Ci siamo dati una possibilità; non abbiamo annunciato la reunion, cosa utile   per sfruttare al meglio commercialmente questo evento, ma abbiamo voluto fare un passo alla volta: più che reunion mi piace parlare di rinascita».
In passato siete stati fortemente attaccati e criminalizzati per il vostro rapporto con le droghe. Ad oggi  quale è il rapporto tra 99 Posse e le droghe?
«Per quanto mi riguarda  la droga per me è solo passato, sono trascorsi ormai cinque anni, ora sono pulito. Per quanto riguarda la nostra musica non esiste un rapporto né a favore né contro. La cannabis è tutto un altro discorso, non mi piace parlare di cannabis in un discorso in cui si parla di droghe. Per quanto riguarda invece le vicende più personali e legali che   hanno coinvolto in passato altri membri della band  non ne voglio parlare. Chi specula su queste cose, dicendo arrivano i drogati, arrivano gli spacciatori sono solo degli imbecilli, non si meritano la nostra attenzione né il nostro rispetto». 
Sei stato vittima il 6 giugno scorso di un’aggressione grave da parte di fascisti. Perché succede ancora questo in Italia?
«Io 20 anni fa precisi scrissi: “20 a 1 è la tua forza fascio infame”,  e venti anni dopo mi si sono presentati in venti. C’è da preoccuparsi ma non da sbalordirsi. La mia aggressione come diverse altre, sono cose che fanno solo con il favore delle tenebre, con una netta superiorità numerica e con il tacito accondiscendere delle istituzioni, non ci dobbiamo quindi tanto preoccupare politicamente  ma farlo praticamente. Uno scandalo non che questi signori facciamo queste aggressioni, ma che lo facciano da più di 30 anni e tutti gli organi preposti sono troppo occupati nella ricerca di terroristi nei  Black Bloc o nei movimenti No tav.   Non chiedo carcere, non chiedo arresto per questi signori, chiedo isolamento politico». 
Cosa è per te la Bellezza?
«La Bellezza è un mondo senza padroni».

di FRANCESCO ALTAVISTARIONERO  –  Ad ottobre “ Curre Curre guagliò” compirà venti anni, pronto un disco che riproporrà quei brani ormai storici con la partecipazione di altri artisti importanti, con quattro inediti.  I 99 Posse sono ormai nella storia: le piazze si infiammano con la loro musica e la loro disobbediente poesia. Dal 2009  il gruppo partenopeo si è riformato con grande successo realizzando anche un nuovo album “Cattivi guagliuni”. Saranno a Rionero in Vulture per il festival “Diggers 2013”  domani, a partire dalle 21, nel piazzale del Palazzetto dello sport.  Il frontman storico Luca Persico detto O’ Zulù , grande trascinatore delle piazze  si concede  al Quotidiano della Basilicata per un’intervista in anteprima. 

 

Luca,  ti senti dopo tanti anni ancora  un disobbediente? 

«Io non mi definirei disobbediente. Più scostumato e delinquente. A me piace essere un cane sciolto».  

Porti in tour  due progetti paralleli, quello con la band al completo e l’Electronic Live set  in trio. In cosa consistono questi live?

«Uno è in occasione del 20esimo anniversario di “Curre curre guagliò” , in sostanza riproponiamo la formazione originale voce, basso e dj. Ed è una versione  molto più sporcata dall’elettronica, dal dub anche se ha i suoi tradizionali momenti raggamuffin. Il concerto di Rionero invece è quello classico con la band, siamo sette sul palco e quindi  c’è un atmosfera sempre sud americana ma che si incontra con l’attitudine del rock. C’è tantissimo  di pezzi nuovi dopo la reunion ma anche pezzi del repertorio che  da una parte sono  sempre richiestissimi e dall’altra sempre attualissimi».

“Cattivi Guagliuni”  è il disco dopo la reunion, ad 11 anni dall’ultimo.  Avete voluto dire che siete sempre i soliti cattivi ragazzi?

«Abbiamo voluto raccontare quello che siamo, cercando di trovare parole nuove. Si è sempre fatto un uso strumentale della polizia, della magistratura nei confronti della sinistra soprattutto extra parlamentare. In “ Cattivi guaglioni” di diverso c’è che  ci siamo occupati delle periferie non necessariamente organizzate politicamente. In questo disco abbiamo proprio preso una posizione ufficiale su alcuni discorsi che l’estrema sinistra è rimasta l’unica a non fare: è diventata forcaiola, per il carcere e la  galera. E’ un discorso che ci riguarda perché poi la legge si applica  alla lettera solo a gente che non si può permettere  team di avvocati sofisticati. Abbiamo voluto chiederci cosa sia la legalità e cosa quest’ultima rappresenta». 

Perché i 99 Posse si sciolsero  e perché poi vi siete riuniti?

«Ci siamo sciolti perché  le nostre differenze non erano più fonte di crescita ma di continua mediazione sempre più dolorosa. Reincontrandoci  poi in occasioni di movimento, abbiamo avuto modo di discutere. Ci siamo dati una possibilità; non abbiamo annunciato la reunion, cosa utile   per sfruttare al meglio commercialmente questo evento, ma abbiamo voluto fare un passo alla volta: più che reunion mi piace parlare di rinascita».

In passato siete stati fortemente attaccati e criminalizzati per il vostro rapporto con le droghe. Ad oggi  quale è il rapporto tra 99 Posse e le droghe?

«Per quanto mi riguarda  la droga per me è solo passato, sono trascorsi ormai cinque anni, ora sono pulito. Per quanto riguarda la nostra musica non esiste un rapporto né a favore né contro. La cannabis è tutto un altro discorso, non mi piace parlare di cannabis in un discorso in cui si parla di droghe. Per quanto riguarda invece le vicende più personali e legali che   hanno coinvolto in passato altri membri della band  non ne voglio parlare. Chi specula su queste cose, dicendo arrivano i drogati, arrivano gli spacciatori sono solo degli imbecilli, non si meritano la nostra attenzione né il nostro rispetto». 

Sei stato vittima il 6 giugno scorso di un’aggressione grave da parte di fascisti. Perché succede ancora questo in Italia?

«Io 20 anni fa precisi scrissi: “20 a 1 è la tua forza fascio infame”,  e venti anni dopo mi si sono presentati in venti. C’è da preoccuparsi ma non da sbalordirsi. La mia aggressione come diverse altre, sono cose che fanno solo con il favore delle tenebre, con una netta superiorità numerica e con il tacito accondiscendere delle istituzioni, non ci dobbiamo quindi tanto preoccupare politicamente  ma farlo praticamente. Uno scandalo non che questi signori facciamo queste aggressioni, ma che lo facciano da più di 30 anni e tutti gli organi preposti sono troppo occupati nella ricerca di terroristi nei  Black Bloc o nei movimenti No tav.   Non chiedo carcere, non chiedo arresto per  questi signori, chiedo isolamento politico». 

Cosa è per te la Bellezza?

«La Bellezza è un mondo senza padroni».

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