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I dati statistici preannunciano un 2023 all’insegna della crescita delle visite per la Basilicata che si prepara ad un vero boom di turisti

Il 2023 pronto a far segnare un incremento dei flussi turistici in Italia: oltre 442 milioni di presenze e quasi 127 milioni di arrivi, con una crescita rispettivamente pari al 12,2 per cento e all’11,2% rispetto all’anno precedente.

Una previsione di cui beneficerebbe, e non poco, anche la Basilicata, con 2 milioni e 400mila presenze, pari a un più 4,6%, e con 765mila arrivi (+14,7%). E con un incremento considerevole in termini di spesa turistica prevista. L’analisi per livello regionale colloca infatti, in relazione alla variazione percentuale in aumento dell’indicatore osservato, la Basilicata al primo posto tra le regioni con 457 milioni di euro, pari a un più 27,7% rispetto al 2022.

È quanto emerge dalla nota previsionale “Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika che ha stimato i principali indicatori turistici (arrivi, presenze e spesa turistica) per regione elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.

BASILICATA VERSO IL BOOM DI TURISTI NEL 2023

Segnali in ripresa, dunque, per il settore nel Belpaese anche sul versante dell’incoming: a scegliere l’Italia per le vacanze sarebbero quasi 61 milioni di stranieri pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 215 milioni di pernottamenti. Effetto traino anche sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata pari al 22,8% rispetto ai dodici mesi del 2022. Trend positivo dei flussi turistici, infine, in tutti i sistemi turistici regionali osservati.

«Le nostre previsioni – ha dichiarato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – descrivono un andamento in crescita dei flussi turistici più che significativo. Si potrebbe registrare il valore più alto delle presenze dal 2010 ad oggi, con il mercato estero che incrementa le sue scelte di consumo turistico verso la “destinazione Italia”. Adesso però è necessaria un’accelerazione della programmazione».

«A tal riguardo, occorre conoscere lo stato di avanzamento del Piano strategico nazionale del turismo e, soprattutto, mettere in campo azioni e interventi eventualmente previsti da integrare consapevolmente con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Coordinare le programmazioni regionali e valorizzare il potenziale inespresso deve essere la priorità dell’azione di governo. Si tratta – precisa il presidente dell’istituto di ricerca – di un percorso tanto proficuo quanto necessario, al fine di raggiungere in chiave ottimale alcuni obiettivi specifici funzionali alla centralità delle politiche turistiche nel nostro paese».

CRESCE LA SOVRANITÀ TURISTICA

In particolare, il riferimento è all’incremento della capacità di trattenere quote significative di turisti autoctoni (sovranità turistica), all’innalzamento del livello di internazionalizzazione dei sistemi turistici regionali soprattutto nel Mezzogiorno. E, inoltre, a portare l’indice di stagionalità al livello di molti paesi competitor europei, a differenziare l’offerta dei prodotti turistici italiani in modo funzionale ai consumi, a ridurre la frammentazione istituzionale in materia di programmazione del settore, a innalzare la qualità dell’offerta ricettiva, ad incentivare – conclude Raffaele Rio – la crescita di segmenti turistici meno sviluppati alimentando politiche meno generaliste».

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